Il Sole Domenica 3.9.17
inediti
Poesie da un carcere siriano
Pubblichiamo
due poesie inedite e una edita di Faraj Bayrakdar, uno degli
intellettuali di riferimento dell’opposizione al regime di Assad.
Arrestato già più volte negli anni Settanta per aver pubblicato alcuni
giovani poeti siriani, nel 1987 entra in carcere per la sua attività
politica e vi resta per quattordici anni. In prigione nasce la sua
produzione poetica: «Pian piano mi sono accorto che la poesia è per me
il più bel volo della libertà. È l'esercizio più pieno della libertà e,
insieme, è qualcosa che non può essere imprigionato». La prima poesia,
Connivenze, è tratta da Il luogo stretto (a cura e traduzione di Elena
Chiti, Nottetempo, pagg. 98, € 10). Le altre due sono tratte da Specchi
dell'assenza una raccolta pubblicata nel 2005 in Siria, ma mai
distribuita - tipico modus operandi del regime siriano - raccoglie testi
redatti dal 1997 al 2000.
Connivenze
C’è chi si nasconde dietro Dio
e Dio dietro di lui
solo noi teniamo
il cuore alto
come un bersaglio.
Carcere militare di Sednaia, 1995
No
non Dio
ma donna
color di frumento e carruba
donna
tra caffè e latte
anzi tra silenzio e parola.
Di mattina
m’insegna la rosa
e prima che sia notte alta
m’insegna la tempesta.
Va bene, Dio, bene
questa è la Siria
ma dove ti inviamo le condoglianze
e con quali nuvole piangerai
con quali nuvole?
(traduzione dall’arabo di Elena Chiti)
Faraj
Bayrakdar con Elisabetta Bartuli ed Elena Chiti sarà mercoledì 6
settembre alle 18.30 alla chiesa di san Barnaba a Mantova.
si ringrazia Andrea Piazzi