il manifesto 2.9.17
La grande bugia sull’immigrazione
Ero
straniero. Esistono strumenti efficaci e rispettosi del diritto
internazionale e della nostra umanità per gestire le grandi migrazioni, a
partire dalle misure della nostra legge di iniziativa popolare
di Riccardo Magi
È
disumana, totalitaria e persino autolesionista la distinzione, fatta
propria da quasi tutte le forze politiche italiane – da Salvini a Renzi,
passando per i Cinque stelle – e recentemente anche dalla totalità
degli stati dell’Unione europea, tra i rifugiati politici a cui sono
dovute l’accoglienza e la protezione internazionale e i migranti
economici: i «cattivi» che, invece, abbiamo la facoltà di respingere con
tutti i mezzi, anche militari, anche illeciti, e ai quali non
riconosciamo il diritto universale di fuggire da una vita di stenti e
aspirare a un’esistenza migliore. Una logica alla quale come Radicali ci
opponiamo con forza.
Da sempre, e non solo quando era terra di
milioni di migranti, l’Italia ha difeso la libertà delle persone di
attraversare i confini tra gli stati – di migrare per salvarsi dalla
guerra, dalla fame, dalla povertà estrema – come diritto inalienabile,
prima del diritto ormai affermato di libertà di movimento di merci,
servizi, capitali.
Del resto la ricca Europa, con mezzo miliardo di
abitanti, non solo ha bisogno – e ne avrà sempre di più negli anni a
venire – di stranieri che vengano a lavorare nelle nostre fabbriche, nei
nostri cantieri, nelle nostre famiglie, ma sarebbe in grado di gestire
agevolmente, solo se lo volessero tutti gli Stati membri, anche flussi
straordinari di profughi causati da carestie o guerre.
Invece proprio
su iniziativa del nostro Paese e sulla base di un intollerabile alibi –
«aiutiamoli a casa loro», alcuni Stati membri dell’Ue con l’avallo
dell’Alto Rappresentante per gli Affari esteri Federica Mogherini, hanno
deciso per la seconda volta e di nuovo senza nessuno dei passaggi
formali necessari, di appaltare ad altri la soluzione, prevalentemente
con mezzi militari, del problema. Senza curarsi delle inaudite violenze a
cui saranno sottoposti i migranti e di cui saremo complici.
L’Italia
ha stipulato patti e ha negoziato accordi economici per il controllo
della frontiera esterna dell’Unione, se possibile, ancora peggiori di
quelli con il governo turco, poiché stretti direttamente con le tribù
libiche – cioè i «sindaci» ricevuti dal ministro Marco Minniti al
Viminale – che probabilmente sono le stesse che hanno gestito e si sono
contese il lucroso traffico dei migranti e i lager nel deserto nei quali
vengono derubati, torturati, uccisi i profughi. Non si spiegherebbe
altrimenti l’improvvisa interruzione degli sbarchi verso le nostre
coste, che non può essere dovuta solo all’attivismo delle motovedette
italiane donate ai militari libici.
Di fronte a questo grave
sovvertimento dei valori in atto, come Radicali Italiani ribadiamo
l’urgenza di sconfiggere la grande bugia sull’immigrazione. Esistono
strumenti efficaci e rispettosi del diritto internazionale e della
nostra umanità per gestire le grandi migrazioni, a partire dalle misure
della nostra legge di iniziativa popolare «Ero straniero – L’umanità che
fa bene» per superare la Bossi-Fini.
Una legge che, mentre i nostri
governi sono impegnati ad alzare muri nel Mediterraneo e ai confini
dell’Europa, chiede invece di aprire varchi: canali legali e sicuri di
ingresso in Italia per i migranti per motivi di lavoro, di studio o di
protezione internazionale e la loro accoglienza e inclusione nelle
nostre società. Alla base nessuna odiosa distinzione tra chi fugge da
guerre e persecuzioni e chi fugge dalla fame e dalla povertà, ma diritti
e doveri chiari per tutti.
La stessa legge offre anche la soluzione
al problema dei 500 mila migranti irregolari presenti in Italia
introducendo un permesso di soggiorno temporaneo, condizionato
all’integrazione attraverso il lavoro. Come ha lucidamente sottolineato
il capo della polizia Gabrielli, «ci sono etnie che non otterranno mai
lo status di rifugiati e sono destinati a restare illegalmente: per
impedirlo, se non si riesce a ottenere i rimpatri, non resta che
l’integrazione, che peraltro è un’opportunità da utilizzare per
salvaguardarci dalla criminalità e dal terrorismo».
Nei prossimi
giorni come Radicali Italiani insieme a Emma Bonino, all’ampia
«coalizione» di organizzazioni che promuovono con noi la campagna «Ero
straniero» e con il sostegno di centinaia di sindaci che hanno aderito,
rilanceremo con nuove iniziative la raccolta firme su questa legge
popolare: la sola proposta oggi in campo per rispondere al ricatto della
paura con la fermezza della ragione, della legalità e dell’umanità.
* segretario di Radicali Italiani