il manifesto 2.9.17
Il Pd ci riprova con il «listone»
Verso le elezioni. Campo progressista: non ci interessano i posti. Bersani: presto vedrò Pisapia
Alla
vigilia del ritorno di Matteo Renzi live, da questa mattina con una
serie di comizi alle feste dell’Unità, cominciando da Bologna, due
interviste gli preparano il terreno. I renzianissimi Matteo Richetti e
Andrea Marcucci lanciano (o meglio ri-lanciano) l’idea del listone unico
da Carlo Calenda a Giuliano Pisapia passando per Angelino Alfano per le
prossime elezioni politiche. La tempistica non è delle migliori, visto
che nelle stesse ore rischia di colare a picco la candidatura di
Fabrizio Micari a governatore della Sicilia. Ma in particolare Marcucci è
netto rispetto a Alfano: «E’ nei fatti che chi ha sostenuto i governi
Renzi-Gentiloni pensi ad una collaborazione anche in futuro. Come è nei
fatti, direi naturale e quasi scontato, che la nuova forza politica di
Pisapia collabori con il Pd».
L’ex sindaco di Milano sarà in vacanza
ancora per qualche giorno, ma non pare aver gradito la nuova offerta,
tantopiù che nemmeno in Sicilia i giochi sono ancora fatti. E’ comunque
l’ex Sel Marco Furfaro, a Pisapia vicinissimo, a ribadire il no di Campo
progressista: «Noi non faremo la stampella di nessuno, a Pisapia una
somma di sigle senza politica non interessa. Noi abbiamo messo in campo
tre punti: unità del centrosinistra, discontinuità nelle politiche degli
ultimi anni e contendibilità della leadership. Quello che vediamo oggi
invece è solo contabilità della politica, somma di sigle in chiave
elettoralistica. Non siamo in cerca di posti».
Ovviamente anche
Pierluigi Bersani, intervenuto ieri alla festa del Fatto quotidiano a
Marina di Pietrasanta, boccia seccamente l’ipotesi: «Noi costruiamo il
centrosinistra, Alfano è un’altra cosa». Ma l’ex segretario del Pd parla
anche dei rapporti tra la sua attuale formazione, Mdp, e appunto
Pisapia. Rapporti che la partita per le elezioni siciliane ultimamente
aveva di nuovo fatto virare verso la turbolenza. Nei prossimi giorni,
spiega Bersani, lui stesso incontrerà l’ex sindaco di Milano: «Sono
sicuro che io e lui la pensiamo allo stesso modo». Insomma, è ottimista
sulla ripresa delle comunicazioni.
Ma la proposta di listone unico
porta scompiglio anche in casa Ap, dove la tensione è già alta
sull’alleanza con in Pd in Sicilia. Per tranquillizzare i suoi dunque
Alfano tira il freno: «Le alleanze di Ap che ci saranno in Sicilia,
saranno alleanze in Sicilia, alleanze siciliane. Con un programma sulla
Sicilia. Non sono alleanze nazionali».