il manifesto 23.9.17
Il 30 settembre manifestazione nazionale della Cgil contro la violenza maschile
di Susanna Camusso
Riprendiamoci
la libertà! Con questo slogan la segretaria generale della Cgil Susanna
Camusso invita tutte le donne a scendere nelle piazze italiane sabato
30 settembre contro la violenza maschile sulle donne.
Per la Cgil
«il linguaggio utilizzato dai media e il giudizio su chi subisce
violenza, su come si veste o si diverte, rappresenta l’ennesima
aggressione alle donne. Così come il ricondurre questi drammi a
questioni etniche, religiose, o a numeri statistici, toglie senso alla
tragedia e al silenzio di chi l’ha vissuta».
Da qui l’appello
«agli uomini, alla politica, ai media, alla magistratura, alle forze
dell’ordine e al mondo della scuola per un cambio di rotta nei
comportamenti, nel linguaggio, nella cultura e nell’assunzione di
responsabilità».
Volete togliere senso ai numeri che parlano di un
dramma. Non sapete quanto pesa denunciare e quale scelta sia. Ogni
denuncia porta con sè la nuova violenza di cronache morbose,
pornografiche, che trasformano le vittime in colpevoli. Non sapete dare
un senso al silenzio che le donne scelgono, o a cui sono costrette e lo
occultate nelle statistiche che segnano una lieve diminuzione delle
denunce, seppellendo nei numeri il peso permanente dellaviolenza, degli
stupri, dei femminicidi.
Avete tolto senso alle parole quando
trasformate la violenza contro le donne in un conflitto etnico,
razziale, religioso. Avete tolto senso alle parole quando difendete il
vostro essere uomini, senza pensare all’ulteriore violenza
cheinfliggete: donne nuovamente vittime, oggetto dei vostri conflitti di
supremazia (…).
Siamo uscite dal silenzio, abbiamo detto «se non
ora quando» ed ancora «non una di meno», abbiamo denunciato i diritti
negati con la piattaforma Cedaw. Abbiamo colorato piazze, città, la
rete, le nostre vite perché vogliamo vivere ed essere libere.
Reagiamo
con la forza della nostra libertà all’insopportabile oppressione del
giudizio su come ci vestiamo o ci divertiamo. Ci vogliamo riprendere il
giorno e la notte, perché non c’è un «mostro» o «un malato» in agguato,
ma solo chi vuole il possesso del nostro corpo, della nostra mente,
della nostra libertà. Non ci sono mostri o malati, ma solo il rifiuto di
interrogarsi, il chiamarsi fuori che alla fine motiva e perpetua la
violenza.
Le parole sono armi, sono pesanti lasciano tracce
profonde ed indelebili, determinano l’humus in cui si coltiva la
«legittimità» della violenza, la giustificazione dell’inversione da
vittima a colpevole.
Ci siamo e continueremo ad esserci per
riaffermare che la violenza contro le donne è una sconfitta per tutti e
ci saremo ancora perché vogliamo atti e risposte:
La convenzione di Istanbul è citata, ma non applicata, farlo! –
La depenalizzazione dello stalking, va cancellata – ora!
La cultura del rispetto si costruisce a partire dalla scuola, dal senso delle parole, si chiama educazione!
Agli operatori della comunicazione tutti, chiediamo che ci si
interroghi e si decida sul senso dell’informazione, sul peso delle
parole ed esigiamo la condanna di chi si bea della cronaca morbosa.
Ancora una volta risorse e mezzi per i centri antiviolenza, case sicure, e norme certe per l’inserimento al lavoro.
Vogliamo che venga diffuso e potenziato il servizio di pubblica utilità
telefonico contro la violenza sessuale e di genere, adesso!
Alla magistratura e alle forze dell’ordine, che venga prima la parola
della donna in pericolo, della donna abusata, che non si sottovaluti,
che non si rinvii, che si dia certezza e rapidità nelle risposte e nella
protezione.
All’appello hanno già aderito:
Elisabetta
Addis, Roberta Agostini, Antonella Bellutti, Sandra Bonzi, Luciana
Castellina, Gabriella Carnieri Moscatelli, Francesca Chiavacci, Franca
Cipriani, Daria Colombo, Geppi Cucciari, Lella Costa, Alessandra
Kustermann, Maria Rosa Cutrufelli, Diana De Marchi, Loredana De Petris,
Alessandra Faiella, Angela Finocchiaro, Francesca Fornario, Maria Grazia
Giannichedda, Marisa Guarneri, Cecilia Guerra, Anna Guri, Francesca
Koch, Simona Lanzoni, Loredana Lipperini, Maura Misiti, Rossella Muroni,
Bianca Nappi, Giusi Nicolini, Cristina Obber, Ottavia Piccolo, Bianca
Pomeranzi, Norma Rangeri, Rebel Network, Rosa Rinaldi, Chiara Saraceno,
Linda Laura Sabbadini, Assunta Sarlo, Stefania Spanò – Anarkikka, Monica
Stambrini, Paola Tavella, Vittoria Tola, Livia Turco, Chiara Valentini,
Elisabetta Vergani.