il manifesto 16.9.17
Minniti continua ad «aiutarli a casa loro»: missione nel sud della Libia
Libia.
Per Minniti la nuova missione è una «questione più importante del
controllo delle acque territoriali, perché il confine sud è
importantissimo sia per il contrasto ai trafficanti di essere umani sia
per il contrasto al terrorismo»
Un incontro al Viminale
per confermare la partenza di una nuova missione – finanziata dalla Ue –
ai confini meridionali della Libia con gli obiettivi principali di
realizzare una base logistica per le attività operative della Guardia di
confine e di prevedere un’adeguata presenza delle organizzazioni delle
Nazioni unite.
LA NUOVA MISSIONE fa parte dell’attuazione del
«Memorandum Italo-Libico», per il quale ieri si è svolto un incontro a
Roma cui hanno partecipato oltre a Minniti, l’ambasciatore italiano a
Tripoli, Giuseppe Perrone, A.H Elmaghur, incaricato d’affari presso
l’Ambasciata di Libia in Italia, il ministero della Difesa, il Comando
generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, del Comando generale
della Guardia di Finanza. Secondo una nota del Viminale «si è concordato
di sostenere l’impegno della Libia nel controllo dei confini
meridionali, anche attraverso un progetto italiano con gli obiettivi
principali di realizzare una base logistica per le attività della
Guardia di confine e prevedere un’adeguata presenza delle organizzazioni
delle Nazioni unite sul territorio». Una base transitoria, almeno a
parole, destinata a impacchettare nelle mani italiane la Libia.
NON
SI FERMA dunque l’azione del ministro degli interni Minniti, proprio
mentre il suo memorandum viene denunciato come illegale dai radicali
italiani. Nel mirino l’accordo con «il governo di Sarraj e il ricercato
Ahmad Dabbash, indicato dalla stampa come capo di violenti gruppi armati
e, al momento dell’accordo, come uno dei principali responsabili del
trasporto dei migranti in mare».
PER MINNITI la nuova missione è
una «questione più importante del controllo delle acque territoriali,
perché il confine sud è importantissimo sia per il contrasto ai
trafficanti di essere umani sia per il contrasto al terrorismo»