sabato 16 settembre 2017

Il Fatto 16.9.17
Bonino: “Il tappo alla Libia non può tenere”
Immigrati - La radicale torna a criticare Minniti alla festa del Pd: criminalizzate ma ora le vanno a cercare
di Luciano Cerasa

“Siamo alla festa del Pd e so bene che qui ci si divide tra fan e acerrimi nemici di Marco Minniti, ringrazio che ci sia data la possibilità di discutere”. Il senatore Luigi Manconi mette subito i piedi nel piatto dal palco nello spiazzo dell’ex mattatoio di Testaccio a Roma. In programma la presentazione del suo libro “Non sono razzista ma…” scritto a 4 mani con la giurista Federica Resta.
È una serata già scivolata nell’autunno, a Roma e accanto agli autori rabbrividisce, stretta in una giacca prestata da un militante, Emma Bonino. “Meglio darsi una regolata, oggi abbiamo messo un tappo alla Libia ma attenti perché non è impermeabile e non tiene: ieri abbiamo dovuto richiamare due navi delle tante vituperate Ong per raccogliere 371 persone in mare, dopo che abbiamo passato mesi per distruggere la loro credibilità e adesso le cerchiamo pure per andare nei centri di accoglienza libici” attacca l’esponente radicale, tornando a criticare la politica dei respingimenti messa in pratica dal ministro degli Interni Minniti. Bonino distribuisce però equamente le responsabilità a destra, a sinistra e anche al Movimento 5 stelle: “Tra poco ci sono le elezioni ma attenti che la gente vota l’originale, non la caricatura” avverte con un chiaro messaggio al Pd. La questione dell’immigrazione “non è solo politica, se non stiamo attenti il razzismo penetra dentro ciascuno di noi a cominciare dai giovani che colgono quello che dice Salvini tutti i giorni e Di Maio di tanto in tanto” dice Bonino. Il problema quindi “è cambiare il clima culturale in un paese che non è razzista ma dove il razzismo è stato sdoganato, se non stiamo attenti un passettino dietro l’altro ci troveremo in una specie di epidemia da cui sarà difficile tornare indietro”.
Per l’ex ministro degli Esteri del governo Letta l’Europa è poggiata su una bomba demografica: “Sotto il lago Mediterraneo c’è un giardino d’infanzia, entro una generazione paesi come il Niger o l’Egitto avranno la stessa popolazione del continente europeo e non c’è sviluppo economico in loco che possa reggere questa esplosione, dobbiamo governare questo fenomeno che non possiamo eliminare”. In politica, ricorda Bonino, “difficilmente si riesce a far coincidere i valori con gli interessi, ma se c’è uno spazio dove coincidono perfettamente è la necessità di integrare le persone che arrivano, gente necessaria alla nostra economia e al nostro equilibrio demografico”. Il bersaglio principale ora, per la leader radicale, è il superamento della legge Bossi-Fini “perché chiude tutti i canali d’ingresso regolari rendendo tutti clandestini”. Per questo Bonino sta promuovendo una raccolta di firme per una proposta di legge d’iniziativa popolare.