mercoledì 27 settembre 2017

Il Fatto 27.9.17
Il Pd è in rosso, ma il treno di Renzi costa 400mila euro
Il partito ha un buco da 9,5 milioni e 184 dipendenti in cassa integrazione
di Daniele Martini e Wanda Marra

Martedì prossimo Matteo Renzi sale sul treno dei desideri, quello che girerà per tutta l’Italia, con l’obiettivo di portare al Pd e al suo leader il consenso perduto. Il 4 ottobre inizia, di fatto, la campagna elettorale e cominciano le spese. L’obiettivo è quello di attraversare “tutte” le province italiane, anche se in realtà al Nazareno ragionano su una sessantina.
In pieno stile renziano, pure stavolta tutto si fa all’ultimo momento. Oltre ai problemi organizzativi e strategici, la prima questione da affrontare sono i soldi, visto che il Pd ha 184 dipendenti in Cassa integrazione e un bilancio in rosso di 9,5 milioni di euro, buco lasciato dalla campagna per il Sì al referendum costituzionale di dicembre. Per adesso, si sa che il treno (arrivato a Roma nei scorsi giorni) sarà composto da 5 vagoni, tra cui uno adibito come una sala stampa e uno come sala riunioni. E che non si tratterà di carrozze speciali, ma di quelle di un intercity appositamente riadattate per utilizzi charter.
Il Pd lo prenderà in affitto da Trenitalia a prezzo di mercato. E dunque, per il calcolo dei costi complessivi il riferimento è proprio il listino della società. Per il quale il costo dell’affitto varia tra i 20 e i 44 euro a chilometro e dipende da una serie di parametri che concorrono a determinarne il valore complessivo tra cui ad esempio: la tipologia di materiale rotabile, l’infrastruttura utilizzata (rete Alta velocità o convenzionale), la qualità dei servizi richiesti a bordo e in stazione, il numero di personale impiegato. Trenitalia finora non ha ricevuto dal Pd le richieste specifiche per poter fare un preventivo preciso. Renzi neanche ha ancora deciso itinerario e tappe. Al Nazareno assicurano che sceglieranno tutte tratte secondarie. Facendo un conto a spanne su una percorrenza media di 150 chilometri al giorno – a un prezzo intermedio (facciamo per comodità 33 euro a chilometro) per i 45 giorni del tour (durata minima ma potrebbe arrivare a 2 mesi) – si parte da poco meno di 250 mila euro, prezzo che può lievitare facilmente se i chilometri percorsi e i giorni del tour aumentano.
Dal prezzo di listino, peraltro, sono esclusi l’allestimento del materiale rotabile, cioè la configurazione speciale delle 5 carrozze (il Pd sta lavorando ad arredi interni e immagini esterne), e altri eventuali servizi aggiuntivi: ad esempio vanno calcolate come costo aggiuntivo le soste in stazione, la scelta dei binari in cui fermarsi (un conto è affittare quelli vicini all’ingresso della stazione, un conto quelli lontani e poco visibili), i sovrapprezzi per il viaggio se effettuato di giorno. E i costi aumentano e possono arrivare facilmente a 400 mila euro o anche più su. Per questo il tesoriere dem Francesco Bonifazi ha le mani nei capelli nel tentativo di contenere le spese: al Nazareno non hanno stanziato un budget preciso e ragionano basandosi sui prezzi di listino. Sperando che non lievitino troppo.
di Daniele Martini e Wanda Marra