Il Fatto 27.9.17
Rai: “Un altro anno per il piano news”. Bye-bye Gabanelli
Ai
margini - L’azienda chiede al governo 12 mesi di tempo per creare la
testata digitale da affidare alla giornalista, ma il Cda scade prima
Rai: “Un altro anno per il piano news”. Bye-bye Gabanelli
di Lorenzo Vendemiale
Milena
Gabanelli può mettersi l’anima in pace: il nuovo piano news della Rai,
quello che dovrebbe creare la testata digitale unica da affidare alla
giornalista e a cui l’ex direttrice di Report ha legato il suo futuro, è
ancora in alto mare. Di più: probabilmente non vedrà mai la luce.
È
la stessa tv di Stato ad ammetterlo: a quanto risulta al Fatto
Quotidiano, i vertici hanno chiesto al governo addirittura 12 mesi per
stilare il nuovo progetto dal giorno in cui entrerà in vigore il
contratto di servizio (non prima di novembre) tra azienda e Stato. Ma
con l’attuale consiglio d’amministrazione in scadenza ad agosto 2018 e
le elezioni Politiche alle porte, una simile richiesta equivale a
confessare di non avere alcuna intenzione di varare il piano. E quindi
di voler tagliar fuori la Gabanelli. Neanche i consiglieri Rai
scommettono più sulla sua approvazione.
Da circa 20 giorni, ormai,
Gabanelli si è autosospesa con l’aspettativa non retribuita, dopo che
le era stata offerta la condirezione di RaiNews e la gestione del suo
sito web che conta appena 100 mila utenti unici al giorno, e nessuna
autonomia nella scelta della squadra. Un ruolo ben diverso dalla
promessa di dirigere il nuovo portale dell’informazione digitale Rai, la
cui nascita è frenata dalla necessità di accorpamento delle testate
esistenti. Il Fatto ha anche lanciato una petizione a sostegno della
giornalista, che in pochi giorni ha raggiunto 184 mila firme. Inutile.
Dopo
che il vecchio piano Gubitosi è stato definitivamente accantonato, e le
sonore bocciature rimediate da Carlo Verdelli e Antonio Campo
Dall’Orto, adesso tocca al nuovo direttore generale Mario Orfeo
elaborare una proposta credibile per l’informazione Rai, che da oltre
tre anni attende di essere riformata. Anche la concessione approvata ad
aprile prevede che la tv di Stato debba essere riorganizzata attraverso
un piano news, ma al momento è tutto fermo: il dg non ha neppure
iniziato a scriverlo.
Prima, infatti, c’è da giocare un’altra
partita, quella del contratto di servizio tra viale Mazzini e governo,
di cui il piano dovrà recepire le indicazioni. La Rai è in agitazione
per la proposta di riforma del settore radiotv avanzata dal ministro
Dario Franceschini, che con il raddoppiamento degli investimenti sui
prodotti italiani costringerebbe l’azienda a rivedere i propri conti.
Così il discorso per la convenzione va per le lunghe e, di conseguenza,
pure quello per il piano informazione.
Se n’è discusso in maniera
animata anche nell’ultimo consiglio d’amministrazione, per concludere
che al momento è impossibile fare alcun tipo di previsione. “Va chiuso
entro Natale, perché dopo le elezioni questo Cda sarà come yogurt
scaduto, non avrà più la forza politica per approvare alcunché”, avverte
Carlo Freccero, consigliere Rai in quota Movimento 5 Stelle. Ma i tempi
tecnici sembrano troppo stretti: anche dalla commissione di Vigilanza,
infatti, fanno notare che il contratto di servizio non dovrebbe arrivare
prima di fine novembre.
Viene il sospetto che il documento tanto
atteso sia destinato a rimanere tale. Anche perché i vertici Rai hanno
gettato la maschera, chiedendo nelle trattative col governo sul
contratto di servizio un arco di tempo di 12 mesi per approvare il piano
news: peccato che l’attuale Cda sia in scadenza ad agosto 2018. In
questo modo il progetto resterebbe chiuso nel cassetto, e infatti
l’esecutivo vorrebbe più che dimezzare il periodo a disposizione.
Esclusa
la possibilità di “stralciare” la posizione di Milena Gabanelli,
creando la nuova testata digitale da affidarle a prescindere dal piano
complessivo. “Non se ne parla”, tagliano corto da Viale Mazzini: prima
di creare altre testate bisognerà accorpare quelle esistenti e nessuno
vuole rinunciare al proprio orticello. “Io sono fiducioso, penso che il
piano si farà” spiega il renziano Guelfo Guelfi. Con una postilla:
“Certo, se così non fosse non sarebbe colpa di nessuno…”. “La fine della
legislatura – conclude Arturo Diaconale, consigliere Rai scelto da
Forza Italia – non è il periodo migliore per le rivoluzioni: non mi
sento di escludere che tra un rinvio e l’altro alla fine il piano
salti”. E la Gabanelli e la sua testata digitale? “Io il mio consiglio a
Milena l’ho dato: cominci a lavorare con quello che ha, sul resto
meglio non contarci troppo”.