Il Fatto 12.9.17
Caro-libri, che stangata Il “bonus”? Pochi soldi: li ha tagliati il governo
di Lorenzo Giarelli
Con
l’inizio delle scuole torna anche un vecchio incubo delle famiglie, che
ogni anno devono mettere in conto centinaia di euro di spesa in
previsione dell’anno scolastico. Alle decine di testi da acquistare si
aggiungono zaini, astucci, quaderni e grembiuli, oltre al materiale
necessario per le singole materie. A fare i conti in tasca alle famiglie
ci ha pensato l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, che rispetto
al 2016 ha evidenziato un aumento dello 0,7% della spesa totale delle
famiglie, salita a una media di 522 euro per ciascuno studente. Altre
ricerche, come quella di Findomestic e Doxa, sono ancora più
preoccupanti. Il costo medio dei libri e del corredo scolastico, secondo
le indagini, sarebbe di 654 euro per ciascun ragazzo. Il picco di spesa
arriva in prima media e in prima superiore, quando i nuovi materiali
fanno lievitare il conto anche sopra i 1.200 euro (dice
Federconsumatori).
Un quadro del genere mette in crisi il diritto
allo studio, se si pensa che molte famiglie devono sostenere le spese
per più figli e quindi c’è il rischio concreto che qualcuno,
nell’iscriverli, rinunci a certi indirizzi per l’impossibilità di
sostenere i costi. Anche per far fronte a queste difficoltà, nel 2013 lo
Stato ha istituito un fondo annuale da 103 milioni di euro, destinati a
coprire le spese scolastiche delle famiglie con Isee – l’indicatore
della situazione economica – inferiore a 10.633 euro. Dal 2013, però, il
fondo è stato tagliato di netto. Lo scorso febbraio la Conferenza
Stato-Regioni ha recepito i tagli imposti dall’esecutivo Renzi negli
anni scorsi (in parte anche per finanziare gli 80 euro): sono stati
sforbiciati di circa un miliardo i contributi alle Regioni per scuola,
sanità e altre politiche di assistenza. Di quei 103 milioni del 2013,
oggi ne rimangono circa 32, più altri 10 divisi tra 20 Regioni.
C’è
poi un altro problema: come già riportato dal Fatto,
Confedercontribuenti ha denunciato che solo poche regioni hanno
pubblicato per tempo le singole delibere con le indicazioni per
richiedere il contributo. Così, di fatto, le famiglie hanno dovuto
arrangiarsi da sole, con la speranza di ottenere poi un rimborso in
futuro. La tecnologia, poi, non aiuta ancora le famiglie: come riporta
Skuola.net, soltanto il 9% degli studenti ha tutti i libri di testo in
formato digitale, mentre un altro 16% integra versioni digitali e
cartacee. Ancora troppo poco, per una Buona Scuola.