Corriere 9.9.17
In cammino con la cultura ebraica
In Italia coinvolti 81 centri. Incontri nelle sinagoghe, cibi kasher, studiosi e scrittori
di Severino Colombo e Carlotta De Leo
«La
Diaspora. Identità e dialogo». Attorno a questo tema si sviluppa la
XVIII Giornata europea della cultura ebraica che si tiene domani in
trentacinque Paesi. In Italia sono coinvolte quindici regioni e
ottantuno località, sette in più dello scorso anno a testimoniare una
presenza sempre più significativa e ampia sul territorio. Toccate grandi
città (Roma, Milano) e piccoli centri. Un filo rosso, quello della
diaspora, che vuole essere — nelle parole di Noemi Di Segni, presidente
dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane (Ucei), realtà che coordina
e promuove le iniziative nel nostro Paese — «lo spunto per scoprire la
storia dell’esilio del popolo ebraico, durato quasi due millenni, a
seguito delle due diaspore dalla terra d’Israele occorse
nell’antichità». Quella degli Assiri nell’VIII secolo a.C. e la
«cattività babilonese» del VI secolo a. C.. A queste due maggiori
seguirono ulteriori dispersioni degli ebrei nei periodi successivi della
storia a causa di altre vicende.
Dialoghi tra fedi a Milano
Per
la Giornata europea, l’invito a scoprire la storia, ma anche i luoghi e
le tradizioni degli ebrei si traduce nel capoluogo lombardo in una
serie di attività — incontri, conferenze e visite guidate — alla
Sinagoga di via Guastalla 19 (dalle 11) con gli interventi di rav
Alfonso Arbib, presidente dell’Assemblea rabbinica italiana e Rabbino
capo di Milano, e di Cyril Aslanov, linguista e docente alla
Aix-Marseille Université e membro dell’Accademia della Lingua ebraica.
Prende, poi, la parola il ministro dell’Interno Marco Minniti. Nel
pomeriggio (alle 15) sul tema forte e incisivo della diaspora terrà una
lezione il biblista e studioso del pensiero ebraico Haim Baharier, già
allievo di due maestri del pensiero contemporaneo quali i filosofi
Emmanuel Lévinas e Léon Askenazi. Oltre che un’occasione di apertura e
di conoscenza del mondo ebraico, l’iniziativa vuole essere anche un
momento per fare sentire la pluralità di voci e di culture che
caratterizzano la società in cui viviamo. Così, dopo l’intervento di
Baharier, la Sinagoga milanese ospita l’incontro
armeno-ebraico-musulmano In cammino per il mondo , con la scrittrice
Antonia Arslan in rappresentanza della comunità armena, la docente di
Antropologia dell’immigrazione Maryan Ismail per quella musulmana, e la
regista Andrée Ruth Shammah per quella ebraica.
La «Cabbalà» a Roma
Scoperta
per caso nel 1961 durante gli scavi per l’autostrada, la Sinagoga di
Ostia Antica è una delle più antiche testimonianze archeologiche
dell’ebraismo della diaspora. La visita al sito risalente al I secolo,
che testimonia la vita della comunità sotto l’Impero romano, è uno degli
eventi più attesi della Giornata europea della cultura ebraica (ore
12.30). Nella Capitale però il programma della Giornata si intreccia con
il decimo Festival internazionale di letteratura e cultura ebraica
(www.festivaletteraturaebraica.it), che prende avvio proprio stasera con
una festa e l’apertura straordinaria della Grande Sinagoga. È la Notte
della Cabbalà , maratona di musica, teatro e incontri letterari che
animano la zona intorno al Portico d’Ottavia. Il festival, che andrà
avanti fino mercoledì, quest’anno è dedicato alla «Terra» nelle sue
diverse accezioni, fisiche e metafisiche. E propone dialoghi come quello
di stasera incentrato sulla memoria tra la regista Cristina Comencini e
Déborah Levy-Bertherat, la quale dopo una vita da docente all’École
normale supérieure ha pubblicato il suo primo romanzo, I viaggi di
Daniel Ascher (Einaudi). Il racconto dei segreti di una famiglia
ambientato tra le vie di Parigi. Nei Giardini del Tempio, sempre
stasera, parlerà di migranti e della doppia coscienza della nostra
società Ayelet Gundar-Goshen, giovane talento della letteratura
israeliana che con il suo Svegliare i leoni (Giuntina), tradotto in
quindici lingue, ha già venduto un milione di copie (l’autrice domani
sarà alla Sinagoga di Firenze). Tra gli ospiti più attesi del festival
anche la filosofa ungherese Agnes Heller, classe 1929, sopravvissuta
all’Olocausto e una delle massime esponenti delle Scuola di Budapest, e
la scrittrice Simonetta Agnello Hornby, chiamata a parlare degli ebrei
nel Meridione insieme con Pierpaolo Pinhas Punturello. A chiudere la
manifestazione mercoledì 13 settembre, il tributo al grande musicista
scomparso Herbert Pagani, con la regia di Ketty Di Porto.
L’Inquisizione a Palermo
Un
sapore del tutto speciale e dalla marcata valenza simbolica avranno gli
eventi in Sicilia, a cinque secoli alla cacciata degli ebrei dal Sud
Italia avvenuta durante la dominazione spagnola. A Palermo è particolare
il luogo che ospita le attività: Palazzo Steri, in piazza Marina,
edificio che per secoli è stato sede dell’Inquisizione in Sicilia, luogo
dove molte persone furono accusate e condannate per «crimini contro la
fede», che oggi ospita il rettorato dell’Università. A Catania, dove le
Biblioteche riunite «Civica e A. Ursino Recupero», ospitano la mostra
Sicilia Judaica (fino al 24 settembre), che esplora quasi duemila anni
di storia, mentre a Palazzo degli Elefanti un convegno ripercorre
(domani, dalle 17.30) la storia della presenza ebraica in Sicilia; tra i
relatori Nicolò Bucaria, Nadia Zeldes dell’Università Ebraica di
Gerusalemme, e Myriam Silvera.
Venezia, Firenze, Modena
La
Giornata europea è un momento di conoscenza che attraversa la cultura
ebraica nelle sue molteplici forme con percorsi guidati, attività nei
musei, tour nei quartieri ebraici, spettacoli, musica klezmer,
degustazioni kasher e letture. Tra gli eventi: a Venezia, in Campo di
Gheto novo, un recital di Ottavia Piccolo; una mostra di codici miniati
ebraici alla Biblioteca Estense di Modena; a Bologna, al Museo ebraico,
la proiezione del film muto Der Golem (192o) di Paul Wegener,
sonorizzato dal vivo; a Firenze, la mostra Kadima , che racconta il
viaggio verso la terra d’Israele di ottocento sopravvissuti alla Shoah.