Corriere 8.9.17
Il ritorno in classe di 100 mila supplenti
di Valentina Santarpia
Erano
state annunciate in pompa magna l’8 agosto dal Consiglio dei ministri:
52 mila assunzioni di nuovi prof a scuola entro agosto. A distanza di un
mese esatto ne sono state portate a termine solo 30 mila. Mancano 22
mila docenti all’appello: le cattedre vuote sono soprattutto al Centro e
al Nord, dalla Toscana in su, in particolare nelle scuole secondarie di
primo grado. I «buchi» riguardano i prof di matematica, di sostegno e
di lingue, sia nelle graduatorie — ormai esaurite per molte classi di
insegnamento — che tra i vincitori dell’ultimo concorso, che ha
registrato un record di bocciati.
Il risultato? Anche il prossimo
anno ci saranno almeno 100 mila supplenti nelle aule, pronosticano i
sindacati. La stima è presto fatta: ai 22 mila posti che non saranno
coperti da assunzioni vanno aggiunte 15 mila cattedre che dovevano
diventare stabili, cioè passare dall’organico di fatto a quello di
diritto. Ma che non sono state autorizzate dal ministero delle Finanze,
che ha approvato il consolidamento di soli 15 mila posti dopo un braccio
di ferro con il ministero dell’Istruzione, adducendo motivi di
bilancio. Poi ci sono da considerare le circa 40 mila deroghe del
sostegno, stimate dall’Osservatorio dei diritti della scuola, ovvero gli
insegnanti che vengono affiancati agli studenti disabili solo a inizio
anno scolastico, su spinta delle sentenze dei tribunali. A questi vanno
affiancati circa 10 mila docenti che occupano gli spezzoni di cattedra.
Infine, c’è una fetta, che va dai 13 mila in su, di prof che decide di
avvalersi di part-time, congedi, aspettative familiari o per dottorati
di ricerca.
«Ancora una volta sulle assunzioni dei docenti si
misura la distanza tra il dire e il fare — commenta amara Maddalena
Gissi, segretaria Cisl —. Anche quest’anno migliaia di docenti abilitati
continueranno a lavorare come supplenti su posti vacanti e
disponibili». Di chi è la colpa? «Di un piano di assunzioni che non ha
tenuto conto delle necessità reali della scuola, e di concorsi falliti»,
dice Pino Turi, della Uil. I candidati giusti infatti ci sono, ma sono
nelle graduatorie «sbagliate». Un dato di cui si è reso conto lo stesso
Miur, che infatti ha annunciato per febbraio un concorso riservato
proprio a quei prof supplenti che sono nelle graduatorie di seconda e
terza fascia e che oggi non possono essere assunti. Intanto il film è
quello già visto negli ultimi anni: il numero dei supplenti non si è mai
abbassato sotto i 100 mila, nonostante l’annuncio della fine della
supplentite. Un calo si è avuto nell’anno di approvazione della Buona
scuola, 2015-2016, ma si tratta di briciole — circa 10 mila in meno — a
fronte di un piano di assunzioni per 86 mila docenti. «Questi dati —
conclude Annamaria Santoro, Cgil — dimostrano che i problemi storici
della scuola continuano a pesare sulla continuità didattica e sul
regolare avvio dell’anno scolastico».
Per la ministra Valeria
Fedeli, questo sarà l’anno in cui tutti i prof — anche i supplenti
«lunghi» — saranno al loro posto il primo giorno di scuola. Ma i termini
per aggiornare le graduatorie dei supplenti «brevi» — 700 mila
aspiranti— scadono il 14 settembre.