Corriere 6.9.17
A Rizzolatti il Nobel della Lombardia Per lo scienziato un milione di euro
Scoprì i neuroni a specchio. Due terzi del premio della Regione da investire nella ricerca
di Adriana Bazzi
Milano
Giacomo Rizzolatti diventerà, fra poco, uno scienziato milionario. A
lui è appena stato assegnato il premio «Lombardia è ricerca», istituito
dalla Regione Lombardia, del valore di un milione di euro, superiore a
quello del Nobel.
«Il riconoscimento va alla sua scoperta dei
neuroni specchio — commenta Alberto Mantovani dell’Istituto Humanitas di
Milano, presidente di una giuria composta da altri 13 membri, fra i
migliori scienziati italiani — cioè di quel meccanismo neuronale
attraverso il quale entriamo in comunicazione con chi ci sta di fronte e
che è alla base dell’empatia». Un esempio: quando vediamo una persona
che prova dolore, capiamo che sta soffrendo perché si attiva anche nel
nostro cervello il centro del dolore.
«È una scoperta che risale a
qualche tempo fa, ma è oggi universalmente riconosciuta, ha
implicazioni nello studio di malattie come l’autismo e le avrà, in
futuro, anche nella robotica se si pensa alla possibilità per l’uomo di
dialogare con le macchine» aggiunge Mantovani. Il professore Giacomo
Rizzolatti, classe 1937, è nato a Kiev, ma si è laureato a Padova e,
dopo alcune esperienze all’estero, è approdato all’Università di Parma
dove è rimasto a lungo come direttore del Dipartimento di Neuroscienze.
Raggiunto per telefono a Barcellona, dove sta partecipando a un
congresso scientifico, ha dichiarato: «Sono molto orgoglioso perché è un
premio che non è aperto a tutti, ma è molto selettivo e tiene conto del
merito».
È proprio così: le nomination dei candidati, italiani e
stranieri, sono state una ventina, tutte proposte da ricercatori di
origine italiana fra i più citati al mondo per i loro lavori
scientifici; in semifinale sono arrivati sei ricercatori di diverse
discipline scientifiche e in finale tre, fra cui appunto il
neuroscienziato italiano.
Che dovrà destinare i due terzi dell’ammontare del premio a progetti di ricerca nel territorio lombardo.
«Questo
riconoscimento capita a pennello — aggiunge Rizzolatti — anche perché
abbiamo già avviato una collaborazione con l’ospedale Niguarda di Milano
dove, con i neurochirurghi, studiamo, nei pazienti con epilessia
candidati all’intervento chirurgico di asportazione del focolaio
epilettico, come funziona il loro cervello nel tempo, quando, cioè,
interagisce con l’ambiente esterno. Sarà come avere un film
dell’attività del cervello invece di una semplice fotografia come quelle
che ci offrono esami come la risonanza magnetica e la tomografia».
Ecco,
l’obiettivo del premio è proprio quello di favorire la ricerca e
l’innovazione nella Regione che si candida a essere, in questo settore,
un modello non solo per l’Italia, ma anche per l’estero.
«Il
premio non è uno spot — precisa Luca Del Gobbo, assessore
all’Università, Ricerca e Open Innovation della Regione —. Avrà
continuità nel tempo perché è stato istituito con una legge, la 29 del
2016; la nostra è la prima Regione italiana ad approvare una legge
simile. L’obiettivo non è solo quello di sostenere lo sviluppo in questi
settori, ma anche di fare della Regione un punto di riferimento
nazionale e internazionale e di Milano la capitale, appunto, della
ricerca e dell’innovazione».
La cerimonia di consegna si terrà il
giorno 8 novembre alla Scala e verrà condotta dal direttore del Corriere
della Sera , Luciano Fontana. La data dell’8 novembre non è casuale: è
il giorno che la legge 29 ha istituito come «Giornata della ricerca» ed
il giorno in cui ricorre il primo anniversario della scomparsa di
Umberto Veronesi cui è dedicato il premio.