Corriere 1.9.17
Chi sono i 2.438 denunciati
di Fiorenza Sarzanini
Lo
stupro è l’unico reato a restare uguale di fronte a un calo dei
delitti. Appena il 7% viene denunciato: migliaia gli episodi impuniti.
Tra gennaio e giugno 2017 sono state commesse 2.333 violenze carnali.
Basso il numero delle persone denunciate o arrestate: 2.438 (1.534
italiani e 904 stranieri). Per l’Istat sono 6 milioni le donne vittime:
4,5 milioni costrette a compiere atti sessuali, 1,5 che hanno subito la
violenza più grave.
ROMA È certamente uno dei reati più odiosi. Ed
è anche l’unico a restare sempre uguale nel numero di segnalazioni, a
fronte di un generale calo dei delitti. Segnalazioni che, peraltro, sono
una percentuale minima rispetto alla realtà. Perché le stime diffuse
dall’Istat dicono che appena il 7 per cento degli stupri viene
denunciato, vuol dire che migliaia di episodi rimangono impuniti. Le
donne hanno paura, visto che molto spesso la violenza la subiscono in
famiglia. Oppure si vergognano, comunque temono le conseguenze. La
conferma è nei dati forniti dal Viminale: tra gennaio e giugno del 2017
sono state commesse 2.333 violenze carnali, nello stesso periodo del
2016 furono 2.345. Basso anche il numero delle persone denunciate o
arrestate: 2.438 nei primi sette mesi di quest’anno. Tra loro, 1.534
italiani e 904 stranieri. Un dato che — come chiariscono investigatori e
analisti — si deve però rapportare al numero degli abitanti e dunque
all’incidenza percentuale rispetto alla popolazione. Nel 2016 sono stati
2.383 con una divisione che è rimasta pressoché invariata: 1.474
italiani, 909 stranieri.
6 milioni di vittime
È proprio
l’Istat a fornire una fotografia drammatica. Secondo l’ultimo rapporto
ben il 21 per cento delle donne italiane — pari a 4,5 milioni — è stata
costretta a compiere atti sessuali e 1 milione e mezzo ha subito la
violenza più grave: 653mila donne vittime di stupro, 746mila di tentato
stupro. Un intero capitolo della relazione è dedicato agli abusi in
famiglia: il 37,6% tra mogli e fidanzate ha riportato ferite o lesioni,
il 21,8% soffre di dolori ricorrenti. E in una catena di orrori senza
fine si scopre che nel 7,5 % dei casi a scatenare l’ira del partner è la
gravidanza indesiderata.
Indicativo, secondo gli analisti, è lo
stato di vessazione psicologica che riguarda ben 4 donne su 10. In
questo caso viene sottolineata l’incidenza sui rapporti interpersonali
di quello che gli esperti definiscono l’«asimmetria di potere» che
«sempre più spesso sfocia in gravi forme di svalorizzazione,
limitazione, controllo fisico, psicologico ed economico. Il 40,4% delle
donne, oltre 8,3 milioni, «è stata abusata verbalmente fino a sopportare
gravi danni allo sviluppo della propria personalità, una su 4 ha
difficoltà a concentrarsi e soffre di perdita di memoria».
Delitti in calo
I
numeri forniti dal ministero dell’Interno a Ferragosto segnalano un
generale calo — in alcuni casi molto evidente — dei delitti. Negli
ultimi due anni c’è stata una diminuzione pari al 12 %: si è infatti
passati da 1.463.156 reati denunciati nei primi sette mesi del 2016 a
1.286.862 nello stesso periodo del 2017. Scendono del 15,1% gli omicidi
passando da 245 a 208; giù del 11,3% le rapine da 19.163 a 16.991; si
riducono del 10,3% i furti (anche se pure in questo caso gioca
soprattutto la diminuzione delle denunce) da 783.692 a 702.989.
A
rimanere stabile è appunto soltanto il numero degli stupri: la
statistica parla di una riduzione dello 0,5% quindi, di fatto,
inesistente. E a far paura è l’analisi di un fenomeno che coinvolge
spesso anche i minorenni. Nel 2015 il ministero della Giustizia aveva in
carico 532 ragazzi condannati per stupro e 270 per stupro di gruppo.
Gli stranieri denunciati
Il
numero di stranieri denunciati o arrestati è basso, ma diventa
indicativo se si fa un raffronto con le presenze in Italia che — secondo
le ultime stime — sono di circa 5 milioni di residenti e quasi un
milione di irregolari. Nei giorni scorsi la società di ricerche
Demoskopica ha reso noto un dossier relativo agli anni 2010-2014,
secondo cui «il 39% delle violenze sessuali è stato compiuto da
stranieri contro il 61% da connazionali». L’analisi per etnie delle
denunce presentate dice che dopo gli italiani «ci sono i romeni, poi gli
albanesi e i marocchini».
Maria Gabriella Carnieri Moscatelli,
presidente del Telefono Rosa, avverte: «Più che fare una differenza di
cittadinanza, dobbiamo preoccuparci visto che sta passando un messaggio
tremendo di impunità. Gli stupri in Italia sono all’ordine del giorno».