Corriere 18.9.17
Minniti e Ravasi sui migranti: sì allo ius soli entro la legislatura
di V. Pic.
ASSISI
«Ci sono due diritti fondamentali: quello di chi è accolto e quello di
chi accoglie. Una democrazia che ascolta solo l’uno o l’altro non sta in
un giusto equilibrio». Nel «Cortile di San Francesco» il ministro
dell’Interno, Marco Minniti, ha difeso ieri la sua linea dura contro gli
sbarchi. E, in un confronto con il cardinal Ravasi, ha auspicato una
rapida approvazione dello ius soli: «Bisogna fare ogni sforzo per
approvarlo entro la legislatura». Ma, ha precisato Minniti, «gli sbarchi
sono cosa ben diversa». Di fronte alla provocazione di Corrado Formigli
(«Ha dimenticato il sentimento umanitario patrimonio della sinistra?»)
Minniti ha rivendicato: «Sono il ministro dell’Interno, non posso
lasciare le chiavi della nostra democrazia ai trafficanti di uomini. Il
97% dei migranti viene dalla Libia, ma non c’è un libico negli sbarchi.
Vuol dire che c’è una gestione criminale che devo sconfiggere. E devo
tener presente che esiste un limite all’accoglienza: la capacità di
integrare». Idea sulla quale è intervenuto Ravasi: «L’accoglienza è una
realtà complessa e delicata, non è l’accumulo di persone. Deve
assicurare all’altro la possibilità di conservare le sue memorie.
Dobbiamo abbandonare il luogo comune, lo stereotipo, della volgarità del
populismo e avere una comprensione dei problemi. I problemi complessi
non possono essere risolti con una battuta estremamente buonista e
neppure con vacuità e brutalità delle risposte». A Formigli, che
chiedeva dei campi in Libia dove i migranti vengono bloccati in
condizioni disumane, Minniti ha risposto: «Per 66 anni nessuno ha visto
che la Libia non applicava la Convenzione di Ginevra. Io ho riportato lì
l’Unhcr che ha selezionato bambini, donne e anziani da ricollocare.
Sono già stati fatti rimpatri assistiti dando un budget a chi voleva
ricostruirsi una vita nel suo Paese. Se funziona saremo presi a
modello». Soddisfatto padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa
di Assisi: «L’auspicio di voler “intelligere”, comprendere, di monsignor
Ravasi, condiviso dal ministro Minniti, è quello che vuole la gente.
Qui l’ha avuto».