Corriere 11.9.17
Il lettore capirà tutto. Ve la sentite?
di Antonio Ferrari
«Fermati,
Salvatore. Mi devi ascoltare. Racconterò alcuni segreti che si
nascondono dietro l’assassinio di un leader politico. Immagini già chi
è. Non farò nomi, neppure di lui. Altererò i tempi, il luogo della
strage, le decisioni delle Brigate rosse. Non è pura fantasia:
intreccerò alcune confidenze che ho ricevuto da alcuni magistrati,
preziose notizie ignorate dai giornali e indiscrezioni davvero piccanti,
con una trama parallela. Ti avviso che chi leggerà capirà tutto. Te la
senti? Ve la sentite? Sei sicuro?».
«Te l’ho detto e te lo ripeto. Carta bianca. Ti prendo l’appuntamento per domattina».
Credo che qualsiasi autore sarebbe stato felice di tanta generosità e di tanta fiducia. (...)
Alla
fine quel romanzo, che ha più di trentacinque anni, non è mai stato
pubblicato, come avevano previsto gli amici ai quali l’avevo fatto
leggere. Persone di cui mi fidavo, e che erano state generose: alcune di
informazioni davvero scottanti, altre di preziosi consigli. «Antonio —
mi dissero —, ci vogliono molto coraggio, una dose smisurata di
anticonformismo e la determinazione di colpire i vari poteri per
pubblicare questo libro».
Eccomi qui, trentacinque anni dopo, con i
capelli bianchi ma l’intatto desiderio di condividere con i lettori (in
primo luogo i giovani, che di quegli anni sanno poco o niente, ma anche
i «diversamente giovani», che invece ricordano quasi tutto) una storia
che oggi non fa più scandalo (...). La storia che non si poteva
scrivere, oggi, è persino meno traumatica di quanto sta emergendo dai
lavori della commissione parlamentare. Il delitto Moro fu una grande
porcheria internazionale.