lunedì 11 settembre 2017

Corriere 11.9.17
Una risata seppellirà i bulli del 28 ottobre
di Pierluigi Battista

Ma quei cialtroni che picchiano i poveracci, fanno i bulli con i preti caritatevoli, se la prendono con i deboli (vigliacchi che non sono altro) deridono chi sta male, sputano sui neri, bullizzano le donne scampate al naufragio in mare, che si mettono in posa marziale per fare i fascisti senza cuore e che il 28 ottobre vorrebbero recitare se stessi, cioè i buffoni, con una finta marcia su Roma, questi energumeni che picchiano e grugniscono, analfabeti come sono, neanche capiscono che sono capaci di disgustare persino gli italiani che sono e sono stati, a regime mussoliniano sconfitto, fascisti che potremmo definire «seri»? Perché i fascisti seri esistono, i fascisti seri che hanno sbagliato ma hanno creduto e credono in qualcosa di serio e mai si metterebbero ad angariare chi semplicemente chiede la carità. Oggi dovrebbero guardare con ripugnanza questi picchiatori che vessano gli ultimi della terra, i mendicanti, gli affamati che scappano dall’inferno dove sono nati nell’orrore quotidiano.
Perché poi indossare la divisa dei fascisti così come è scontato che noi li rappresentiamo, scegliere provocatoriamente la parte del male, della minoranza che va contro tutto ciò che la morale corrente detta, è un esercizio facile per frustrati in cerca di esibizione, molto aiutati in questo da chi amplifica la loro forza fino a farne un pericolo per le basi stesse della democrazia. La politica si è divisa sulla necessità di vietare o meno la pagliacciata fascista del 28 ottobre a Roma. Ma resta lo sconcerto per una banda (numerosa) di professionisti della rissa dieci contro uno che pensano che la politica sia una grottesca imitazione di Arancia meccanica e che per darsi un tono, uno spessore, una giustificazione, rovista nei cassonetti del passato per trovare una motivazione chiamata «fascismo». E se ci fossero davvero i fascisti seri di cui abbiamo parlato, dovrebbero essere loro i primi a ribellarsi per la buffonata del 28 ottobre e per questi teppisti che menano i poveri e gli emarginati, gente orribile che acquisisce i simboli del Male storico per mettersi in mostra e scatenare le reazioni più ovvie e convenzionali. Bisognerebbe organizzare una contromanifestazione pacifica e irridente per smontare questi energumeni: una risata li seppellirà, affogandoli nel ridicolo di cui sono fatti.