Corriere 11.9.17
Quelle frasi insopportabili che offendono le vittime
di G. Fas.
In
una storia di violenza sessuale sono due le frasi insopportabili: «Era
consenziente» e «Se l’è cercata». Finiamola — anzi: finitela — di usare
quelle espressioni per sventolare la bandiera anti-femminista,
anti-sinistra, anti-destra o anti-qualcos’altro. Basta. Essere
consenzienti significa voler fare qualcosa essendone consapevoli ed
essendo perfettamente in grado di intendere e di volere, punto. E
andarsela «a cercare» è oltraggioso per chi subisce una violenza e
quindi è vittima, non complice. In quasi trent’anni di cronaca avrò
sentito quelle frasi decine di volte, e che fossero parole esplicite o
sottintese poco importa. Conta il concetto, invece. E cioè l’idea di
fondo, tutta maschile, che alcuni atteggiamenti o un certo modo di
vestire (molto variabili a seconda dei gusti dell’interessato) siano
messaggi di disponibilità o, peggio, inviti a prendere senza chiedere.
«Abbiamo avuto un rapporto sessuale ma era consenziente» dice il
carabiniere di Firenze accusato della violenza di una delle due
studentesse americane. Ma può un carabiniere non realizzare il disvalore
di quello che sta facendo se in divisa, in un edificio privato e
lontanissimo da tutti i suoi doveri, decide di fare sesso con una
giovane studentessa alla quale ha offerto un passaggio sull’auto di
servizio? La risposta è scritta nel codice penale ed è no. Anzitutto
perché lei, come raccontano testimoni ed esami sul tasso alcolico, non
era del tutto presente a se stessa. E se questo sarà confermato
significa che era in stato di inferiorità, davanti a un uomo che
rappresentava la legge e che era armato. E in ogni caso: se anche fosse
stata sobria e consenziente un carabiniere semplicemente non dovrebbe
ritrovarsi in una circostanza del genere. Ma qui non si tratta dei torti
e delle ragioni di questo singolo caso, ancora da cercare e provare
fino in fondo. Si tratta dell’offesa profonda che sta nel ritenere una
donna «facile» (altra espressione odiosa) seguendo esclusivamente i
propri desideri e ignorando completamente i suoi.