Repubblica 4.7.17
Massimo Zedda
“Pisapia ignori chi gli consiglia di rompere”
Giovanna Casadio
ROMA.
«Giuliano lo sentirò nei prossimi giorni e gli dirò di non farsi tirare
per la giacca per andare a una rottura con il Pd. L’esigenza dell’unità
del centrosinistra è più forte e intelligente e corrisponde alle
esigenze del paese». Massimo Zedda, il sindaco di Cagliari, ha aderito
tra i primi a Campo progressista, il Movimento di Giuliano Pisapia.
Zedda, lei non era a piazza Santi Apostoli sabato scorso per veder nascere “Insieme”, il partito di Pisapia e Bersani?
«No
non sono andato, sono rimasto a Cagliari. Ma sto a quello che ci siamo
sempre detti in Campo progressista, che l’obiettivo è la ricostruzione
del centrosinistra».
Cosa non la convince della piega che sta prendendo “Insieme”?
«Se
è la base della coalizione e del dialogo con il Pd per ricostruire il
centrosinistra, allora avrà respiro e mi ci riconosco. Se invece nasce
dalle divisioni, dalle fratture temo che non possa andare lontano. Non
credo neppure ci sia bisogno di creare un ennesimo partito. Si tratta di
riunire il centrosinistra. È l’ispirazione originaria di Giuliano, gli
chiedo di non tradirla».
Le due piazze di sabato hanno mostrato invece che l’unità si allontana?
«La
cosa abbastanza curiosa è che quelli che non vogliono dialogare con il
Pd sono gli stessi che fino all’altro giorno stavano nei Dem o che erano
tentati dall’entrarvi… ora sono i più acerrimi nemici. Penso ai
fondatori dei Democratici che cercavano di convincermi quando mi
candidai a sindaco che esisteva solo il Pd. C’è un’unica via da
percorrere ed è quella di ragionare sul futuro del paese e di risolvere i
problemi dei cittadini. E chi ci sta, ci sta».
Ci sono però differenze di programma e di politiche, non crede?
«Allearsi
con il Pd non significa abbracciarlo. Noi continueremo a porre
l’attenzione sui temi del lavoro, del miglioramento dei servizi ai
cittadini, dell’abbattimento dei costi che gravano pesantemente sullo
sviluppo, dell’eliminazione degli sprechi e delle spese superflue.
Però…».
Però?
«A me pare difficile spiegare agli elettori
che chi sta insieme ad amministrare Cagliari, insieme alla Regione
Sardegna e in quasi tutti i Comuni italiani vinti dal centrosinistra,
nel voto politico sostenga che i Dem sono infrequentabili. Oltretutto i
cittadini non è che stanno a pesare i nomi, i cognomi, i soprannomi: non
gliene importa nulla, non hanno tempo da perdere».
Renzi non pare avere intenzione di dialogare.
«Se
Renzi risponde picche, allora sei autorizzato a rompere ma non tentare
neppure è il suicidio politico del centrosinistra. Non voglio che parte
del Pd possa giustificare il fatto di guardare a destra con
l’indisponibilità degli interlocutori a sinistra».