Repubblica 12.7.17
Monza, l’ultradestra in giunta è il primo assessore neonazi
Il
sindaco Allevi nomina allo sport Arbizzoni, esponente di Lealtà Azione
il movimento protagonista della parata al cimitero Maggiore di Milano
di Paolo Berizzi
MONZA.
È il primo assessore in Italia che appartiene a una «comunità umana e
politica» di ispirazione neonazista: Lealtà Azione. Il movimento nato a
Milano nel 2011 e diventato, col tempo, il più numeroso e organizzato
nella galassia dell’estrema destra lombarda (ricordate la parata dei
saluti romani al cimitero Maggiore il 29 aprile coi militanti di
CasaPound?) Lui è Andrea Arbizzoni, 46 anni, monzese, detto “il
senatore” dagli ultrà neri del Monza, di cui è stato capo.
Da 48
ore Arbizzoni è il nuovo assessore allo Sport di Monza: lo ha nominato
il sindaco Dario Allevi che, dopo la vittoria al ballottaggio del 25
giugno - spodestato il centrosinistra - ha sciolto gli ormeggi alla
nuova giunta. Sport, e non solo. Arbizzoni avrà anche le deleghe a
eventi, tempo libero, partecipazione e consulte di quartiere. Ma insieme
al percorso del neoasessore (candidato con Fratelli d’Italia e eletto
con 455 voti), vediamo meglio che cos’è Lealtà Azione.Da tempo sotto la
lente del Viminale, dietro LA opera il movimento degli Hammerskins,
network internazionale neonazista e antisemita nato negli anni ’80 dopo
la scissione con il Ku Klux Klan americano. Nazionalismo, xenofobia,
solidarietà per gli “italiani poveri”: sono i capisaldi di LA,
fortemente radicata in Lombardia e con una filiale a Firenze. I
personaggi di riferimento dei “lealisti”? Leon Degrelle, ufficiale
nazista del contingente vallone delle SS, e Cornelius Zelea Codreanu –
collaboratore del Terzo Reich e fondatore della Guardia di Ferro Rumena i
cui “legionari” compirono nel 1941 una strage di civili ebrei a
Bucarest.
Dal passato al presente. I leader di LA sono Stefano del
Miglio (presidente), Giacomo Pedrazzoli e Norberto Scordo - già
incriminati per tentato omicidio, aggressione a mano armata e lesioni
gravissime -, e Fausto Marchetti. Anche lui ultrà monzese, amico di
Arbizzoni. Strutturata come CasaPound in diverse sottoassociazioni
ognuna con un tema portante (valorizzazione monumenti e simboli dei
“Caduti per l’Onore”; escursioni, sport da combattimento), l’ultima
prova di forza dei “lupi” – come si chiamano tra loro i lealisti – è
stata la commemorazione al Campo X del cimitero Maggiore: mille saluti
romani per la Rsi (e oltre 100 indagati dalla Procura per apologia di
fascismo). Poi è arrivata Monza, lo sbarco nelle istituzioni.
«Possiamo
l’impossibile», ha esultato Stefano Del Miglio il 12 giugno. Altro
commento su Fb questo di Marchetti: «Quando LA scende in campo lascia il
segno: lo abbiamo fatto l’anno scorso a Milano con Stefano Pavesi
(eletto nelle liste della Lega Nord, ndr), e adesso a Monza con Andrea
Arbizzoni». Lui, il “senatore”, ha dedicato l’affer-mazione ai suoi: «Un
ringraziamento speciale alla mia Comunità umana e politica di Lealtà
Azione, che mi ha supportato fino alla fine». Ora è assessore allo Sport
(ruolo già ricoperto dal 2009 al 2012 nella giunta del sindaco leghista
Marco Mariani). Quale debito politico dovrà pagare ai camerati neonazi e
agli ultrà che lo hanno votato?