Il Fatto 8.7.17
“Altro che congiura, ormai Matteo è solo”
Marco Meloni - L’ultimo dei lettiani: “Non gli credono più neanche i suoi, non ha una linea”
di Luca De Carolis
“Questo
non è uno scivolone, ma una lesione dei valori del Pd, che ci fa
vergognare. ‘Aiutamoli a casa loro’ può dirlo CasaPound, non noi”. Per
Marco Meloni, deputato del Pd, lettiano, la frase di Matteo Renzi sui
migranti non ha scusanti. “Del resto non credo che la cancellerà dal suo
libro”, scandisce dalla sua Sardegna. Tra vari incontri Meloni
risponde, su tutto.
E così si riparte da una domanda: Renzi si
incarta sull’immigrazione perché crede di aver perso le Comunali su
questo tema? E il deputato va di sarcasmo: “Ma noi non abbiamo perso, lo
ha detto il segretario nella Direzione, due giorni fa”. C’era anche il
deputato sardo, ai lavori. E viene da chiedergli: si respirava il clima
della congiura, per tirare giù il leader? Pausa, e risposta: “Non ho
sentito aria di congiura, ma un generalizzato sconforto. Rassegnazione,
anche tra tanti renziani. Non possono dirlo, ma ormai non gli credono
più neanche loro. In pratica Renzi ripete un solo concetto: urlare – e
“condividere” su Facebook – che si è fatto tutto bene”. Ma non è proprio
così, sostiene il deputato: “Le politiche economiche a colpi di deficit
e bonus, senza distinguere tra redditi, hanno fallito, visto che
cresciamo meno di tutti. E proprio sull’immigrazione, lasciare
l’operazione Mare Nostrum ci ha fatto risparmiare qualche soldo ma
evidentemente non ha funzionato. Ora il tema andrebbe governato, ma non è
inseguendo la Lega che si può farlo. Anche perché così non guadagni un
voto, mentre perdi l’identità, l’anima”. Insomma, nulla da salvare? “Il
problema è che la linea è erratica, su tutto. E non a caso dal 2014 ad
oggi si è perso tutto il perdibile”. Ma i maggiorenti del Pd butteranno
giù Renzi, magari dopo le elezioni in Sicilia di novembre, per candidare
a Palazzo Chigi Gentiloni? “Non so cosa accadrà. Renzi è un segretario
eletto alle primarie, legittimamente. Però Gentiloni sta lavorando bene,
viste le condizioni date, ed è molto più popolare di lui”.
Quindi?
“Il discorso sul candidato premier con questa legge elettorale
proporzionale non ha senso. Piuttosto, il Pd si era impegnato a
cambiarla, restituendo il diritto di scelta ai cittadini”. Pare
difficile riuscirci, non crede? “Vedremo – ma il nodo resta quello. E
comunque, Renzi ha detto di non essere interessato al suo destino
personale: dunque se si rendesse conto che non è il più adatto a far
vincere il Pd sarebbe il primo a farsi da parte, non crede?” sillaba
Meloni. Ed è un’altra battuta al fiele. Intanto più d’uno invoca Enrico
Letta come leader di un centrosinistra unito. Proprio lui, rimosso da
Palazzo Chigi con un voto della direzione neorenziana. Fu congiura? “La
direzione prese atto di un’indicazione del segretario, che smentendo se
stesso decise di defenestrare Letta per prendersi quel posto. E fu un
grave errore, più che una congiura”. Ma ora che farà Letta? “È molto
impegnato nel suo lavoro di direttore della scuola di Affari
internazionali di Parigi e nella scuola di Politiche qui in Italia. È
una persona seria, rispetterà i suoi impegni. Poi, certo, è molto
preoccupato per il Paese. Può dare ancora molto all’Italia”.