mercoledì 12 luglio 2017

Il Fatto 12.7.17
Occorre raccontare la storia: il Ventennio non è un’opinione
di Furio Colombo

Caro Colombo, il caso del bagnino di Chioggia, che fa propaganda fascista rabbiosa e pubblica, senza che nessuno lo denunci o si offenda, non è il solo. L’Italia ormai è piena di zombie che fanno il saluto romano del partito della morte, al minimo pretesto di esibirsi. Ma, tranne un solo deputato, intorno a questo insulto che offende milioni di morti, c’è un tranquillo e indifferente silenzio. Non eravamo il Paese nato dalla Resistenza? Non siamo il Paese di tanti figli della Shoah?
Michele

La lettera è impostata nel modo giusto. Fa schifo ma non meraviglia vedere giovani che fanno il saluto romano come se sapessero che cosa stanno facendo.
Fa ribrezzo, ma non è una sorpresa, la copertura delle cabine di uno stabilimento balneare, di manifesti fascisti, organizzato anche con ferocia (“se non vi va bene, manganello sui denti”) dal mortuario bagnino di Chioggia. Ciò che stravolge e confonde è il silenzio distorto e confuso del Paese, dove ci sono gruppi di sinistra intenti a cacciare dalla manifestazione del 25 aprile, le bandiere della Brigata Ebraica (volontari dell’ancora non nato Israele, che hanno liberato, insieme ai partigiani, una parte del Nord italiano dai nazifascisti). Ma non ci sono né adulti né giovani, né rappresentanti eletti o responsabili delle istituzioni (prefetti) della magistratura o della burocrazia, che siano finora intervenuti, anche per dovere di legge, a fronteggiare l’enormità dell’offesa alla parte di Italia che ha combattuto, ha pagato con moltissimi morti, e che ha vinto.
Occorre ricordare che il solo parlamentare italiano intervenuto finora è Emanuele Fiano, figlio di un non dimenticato sopravvissuto e testimone di Auschwitz. Ma occorre ricordare anche l’intervento filo fascista di Renato Brunetta, capo gruppo di Forza Italia, che non si è controllato nel dire che, se te la prendi con il bagnino di Chioggia, allora te la devi prendere anche con i comunisti, come se i comunisti (che non hanno bagnini con la faccia di Stalin sulle cabine) avessero governato, firmato le leggi razziali, mandato i soldati italiani a milioni a morire, organizzato l’arresto, il trasporto e la consegna ai nazisti degli ebrei italiani, morenti e neonati inclusi. I delitti del mondo sono molti e tremendi, ma poiché il bagnino di Chioggia si occupa di Mussolini, e il saluto romano dilaga fra le ex curve sud italiane, Brunetta e affini non possono mettere in scena finta costernazione per la cattiveria sovietica. Noi (e dunque, in base al dna e al passaporto, anche Brunetta), abbiamo a carico fascismo, nazismo e Mussolini, celebre per l’assassinio dei suoi oppositori (da Gramsci e Gobetti ai Rosselli) e per le leggi razziali in Italia. Non c’è niente di rispettabile nel fascismo, come non esiste il rispetto per la mafia. Il fascismo è reato. E dunque ci tocca occuparci del tetro bagnino di Chioggia che già fin d’ora si propone di rompere i denti a chi non è d’accordo col suo mondo omicida. L’impressione triste e allarmante è che si tratti di un’ultima chiamata.
Non reagire oggi (e questo riguarda tutti i partiti democratici e tutti i cittadini che non stanno con il bagnino di Chioggia) può voler dire che ha vinto il bagnino.