Corriere 5.7.17
Cuba, riaprono le case dell’amore Motel a ore per tutte le tasche
di Sara Gandolfi
Le «posadas» statali torneranno a regalare un po’ di privacy alle coppie
Cuba,
si sa, è terra di passioni. A volte, però, l’amore costa davvero caro.
Cinque dollari per tre ore: l’equivalente di un sesto del salario medio,
ossia 29,60 dollari (anche se poi si arrotonda sempre, inventandosi
qualcosa sul mercato nero). Non è il prezzo di una prostituta o
dell’ingresso ad un postribolo, ma la tariffa delle case d’amore
private, o «particular», dove le coppie che di norma condividono
l’abitazione con almeno tre generazioni di parenti possono finalmente
trovare una pur fugace intimità. Un salasso. Per questo l’Empresa
provincial de Alojamiento dell’Avana, praticamente il nostro ente
statale per le case popolari, ha deciso di riaprire le «posadas»
dell’amore, motel che affittano le stanze ad ore, con tariffe alla
portata di tutte le tasche.
Non è una novità. Il quotidiano del
regime Trabajadores , organo del sindacato di Stato, spiega che la prima
posada della capitale — «Carabanchel» — fu aperta alla fine del XIX
secolo nel centro storico della città, poi seguirono decine di
stabilimenti, anche dopo l’avvento della rivoluzione castrista. Negli
anni Novanta, però, «a causa della crisi economica», quasi tutti furono
trasformati in abitazioni d’emergenza per le vittime degli uragani. I
pochi che restarono aperti, «con il tempo soffrirono della mancata
manutenzione e quindi di un notevole deterioramento, fino alla lenta
scomparsa».
Ma cinque dollari per tre ore di privacy amorosa sono
davvero troppi, avverte il quotidiano dei lavoratori cubani. Anche se i
privati, aggiunge, offrono «aria condizionata, frigorifero, acqua fredda
e calda, e un comfort adeguato». Non alcol, però. Quello si paga a
parte, «una bottiglia di rum ha prezzi stratosferici», assicura il
foglio di regime.
Il problema, ammette il quotidiano, è che oggi chi
non può permettersi la stanza ad ore si ingegna con alternative «poco
consone» come gli ospedali, i parchi, le scale buie, la spiaggia e
perfino il celebre Malecón, il lungomare dell’Avana.
Per il momento,
lo Stato riaprirà una sola posada, l’hotel Vento. Ma all’Avana sono in
progetto altre quattro posadas: La Monumental, Edén Arriba, Edén Abajo e
l’hotel Ocho Vías. «Perché — sostiene Trabajadores — diversificare le
opzioni per fare l’amore è una necessità che deve raggiungere tutti e
non può trasformarsi in un lusso». D’altra parte, qualcuno ai piani alti
deve aver capito che si tratta pure di un mercato piuttosto redditizio.
I clienti possibili sono amanti clandestini, ma anche coppie sposate in
fuga dal trambusto del clan e i divorziati costretti a continuare a
convivere con l’ex, per mancanza di alloggi alternativi. Tutti i cubani
sopra i trent’anni, ricorda il giornale, hanno qualche ricordo
nostalgico di «quel primo bacio indimenticabile e del portiere che a un
certo punto bussava per dire che il tempo del loro amore era finito».