Corriere 11.7.17
La Fiom si affida a una donna Che non è mai stata in fabbrica
Landini lascia a Re David ed entra nella segreteria Cgil
di Enrico Marro
ROMA
In 116 anni di storia la Fiom non solo non ha mai avuto un segretario
generale donna, ma neppure che fosse nato sotto la linea dell’Arno.
Francesca Re David, 57 anni, che con ogni probabilità venerdì verrà
eletta a capo dei metalmeccanici della Cgil, è invece romanissima: nata
nella Capitale, laureata in Storia alla Sapienza, vive a Roma con la sua
famiglia, il marito Fabio Venditti, già giornalista Rai, e due figlie
grandi. Dopo tre capi della Fiom emiliani (Sabattini, Rinaldini e
Landini), si direbbe una svolta. In realtà, tutti nel sindacato per
prima cosa dicono che è una scelta «nel segno della continuità». Perché è
dalla fine degli anni Ottanta, quando da ricercatrice entra in contatto
con la Cgil e con la Fiom, che Re David non ha più lasciato i
metalmeccanici. Ricoprendo sempre posizioni di responsabilità e
caratterizzandosi per l’assoluta fedeltà ai segretari generali.
Se
una differenza c’è, in particolare con gli ultimi due leader della
Fiom, è che Re David non viene dalla fabbrica, ma è una funzionaria,
donna d’apparato, militante politica arrivata al sindacato. In questo
più simile a Sabattini. Come lui, comincia il suo impegno nel Pci
giovanissima e rimane iscritta al partito anche quando questo si
trasforma in Pds. Lo lascia da quando diventa Ds. Resta, da allora, a
sinistra del partito. Anche se, sul suo profilo Facebook, nega di essere
andata in piazza per la manifestazione di Pisapia.
Rifondazione
comunista, quando aveva ancora un peso, le propone la candidatura alle
elezioni. Sceglie di restare alla Fiom. Ma con Sabattini, che nel 1997
l’aveva voluta nella segreteria nazionale, teorizza l’«indipendenza» dei
metalmeccanici dalla casa madre Cgil. La Fiom rompe quindi con
Cofferati e resta all’opposizione in Cgil anche con Epifani e Camusso,
fino alla ricucitura recente, che ha portato Landini nella segreteria
confederale della Cgil su proposta della stessa Camusso, aprendo così la
strada a Re David.
Una ricomposizione, quella tra Fiom e Cgil,
favorita da Matteo Renzi, che rompendo gli storici legami con la Cgil ha
provocato il ricompattarsi della confederazione su posizioni a sinistra
del Pd, dove da tempo era attestata la Fiom. Re David dunque raccoglie
questa eredità di cui è stata partecipe.
Il 5 dicembre,
all’indomani della vittoria nel referendum, ha commentato: «Il
rottamatore ha prodotto la rivincita di tutti i rottamati. Ora, per
piacere, vogliamo darci una mossa?». Continuità, dunque. Ma sarà
difficile vederla così tanto in tv come Landini. Il carisma non
s’inventa, ma dicono che Re David sia una «tosta». Di sicuro è
simpatica, facile alla battuta, tanto che nella Fiom c’è chi la chiama
la Monica Vitti delle tute blu. E a ben vedere al cinema c’è finita, nel
2016. Interpretata dall’attrice Michela Cescon nel film diretto dal
marito Fabio Venditti, Socialmente pericolosi , che racconta un episodio
della loro vita, quando ospitarono a casa un camorrista malato grave
agli arresti domiciliari. Ora, però, la parte spetta direttamente a lei.