mercoledì 28 febbraio 2018

Corriere 28.2.18
I social minano la democrazia? Obama lancia l’allarme
di Massimo Gaggi

L a radicalizzazione del confronto politico esacerbata dal ruolo di reti sociali come Facebook e Google sta «segregando gli americani in due realtà completamente differenti. Luoghi nei quali non solo le opinioni ma anche i fatti più elementari vengono contestati e rimessi in discussione. È molto difficile immaginare come una democrazia possa continuare a funzionare nel lungo periodo in condizioni simili».
Allarmi sui rischi per la democrazia, Barack Obama ne aveva lanciati anche in passato, ma mai in modo così crudo. Nel discorso pronunciato venerdì scorso al Mit di Boston davanti a una platea accademica e di professionisti dello sport e dell’industria l’ex presidente americano si è, invece, lasciato andare. Aggiungendo anche inedite considerazioni critiche sui giganti della tecnologia. Comprese aziende «amiche» come Google e Facebook con esponenti (il presidente della prima e il confondatore della seconda) che lavorarono per lui ai tempi della prima elezione, nel 2008. Oggi Obama le avverte: «Rappresentano un bene comune, oltre a essere imprese commerciali» e dovrebbero domandarsi «se stanno contribuendo in qualche modo a corrodere la democrazia».
Parole dure, anche se poi il leader democratico ha cambiato tono riconoscendo che «è anche vero che queste piattaforme sociali sono solo uno strumento»: può fare molto di buono, ma viene anche sfruttato da forze del male come l’Isis o i neonazisti. Forse Obama è stato più franco del solito perché il discorso, pronunciato a porte chiuse, doveva essere off the record : niente tweet nè foto, telefonini spenti. Ma alla fine una registrazione è arrivata alla rivista Reason . Rimbalzando, poi, su altri siti come Business Insider.
Obama, che in 8 anni non ha mai imposto vincoli alla Silicon Valley, ora sembra invocare qualche intervento di regolamentazione. Non accusa, come fanno altri, i «monopoli digitali», ma aggiunge che «giganti mediatici come Google e Facebook dovrebbero tenere ben presente che il governo degli Stati Uniti ha un ruolo da svolgere nell’assicurare il rispetto di alcune regole di base per far sì che tutti coloro che operano nell’informazione lo facciano su un terreno livellato»: un riferimento alla necessità di estendere alle imprese digitali regole e responsabilità per i contenuti messi in rete che oggi gravano solo sugli editori tradizionali.