mercoledì 15 novembre 2017

Corriere 15.11.17
«Noi civici vittime dei partiti, c’è chi è contro l’unità»
di G. A. F.

«Non c’erano le condizioni né di agibilità democratica né di contesto per garantire quell’assemblea costruttiva e sul programma che avevamo convocato». Sono le parole di Anna Falcone, avvocato, promotrice con Tomaso Montanari del fronte del No al referendum e animatrice del «Brancaccio», l’area civica che il 18 giugno ricevette il mandato di promuovere una lista unica a sinistra al Pd e che sabato si sarebbe dovuta riunire all’Angelicum .
E invece, avvocato Falcone, cosa è successo?
«Abbiamo provato fino all’ultimo a far ragionare tutti quanti (SI, Possibile, Rifondazione e Mdp ndr ). Purtroppo si sono già celebrate in Italia altre assemblee in cui i toni di una minoranza hanno avuto il sopravvento sulla maggioranza dei cittadini che hanno preso parte. Certi atteggiamenti non sono accettabili, non possiamo consentire che vengano trasposti nell’assemblea nazionale» .
A questo punto ritiene sia impossibile l’unità dell’intera sinistra?
«Dipende dal senso di responsabilità di tutti i partiti. Il nostro è stato un gesto forte ma necessario in un momento in cui o si costruiscono seriamente i presupposti di quella sinistra che non c’è ancora e di cui abbiamo parlato al Brancaccio. Oppure non riusciremo a convincere gli italiani su un serio progetto di lotta alle disuguaglianze e all’egemonia dei mercati sulle vite delle persone. Il nostro impegno era per una lista unica e per un programma coraggioso. Tutto passava dalla garanzia di metodi realmente democratici. Queste garanzie non le abbiamo avuto» .
Oggetto della discordia è anche la potenziale leadership di Pietro Grasso?
«Pietro Grasso è una persona che merita la massima stima e che non deve essere utilizzato come mera bandiera. Lui non ha ancora sciolto le riserve su questa sua candidatura».
La sua strada si separerà da quella di Montanari?
«Non c’è nessuna frattura fra di noi. Anzi continueremo insieme con la nostra associazione “Democrazia e Uguaglianza”, che non è un nuovo partito ma uno strumento con cui lavoreremo nel medio-lungo periodo» .
C’è un responsabile in questa vicenda?
«Qualcuno forse questa unità non la voleva fin dall’inizio».
A chi si riferisce, a Giuliano Pisapia?
«Secondo lei? Ci sono tanti che potrebbe rientrare in questo profilo» .