martedì 14 novembre 2017

Corriere 14.10.17
Naufragio con 300 vittime Il gip respinge l’archiviazione
di Ilaria Sacchettoni

ROMA Per oltre quattro ore e mezza, dopo l’allarme lanciato da un barcone di migranti, la nave della Marina italiana «Libra» si limitò a pattugliare il mare proseguendo nella sua «missione di vigilanza». Benché avvisati che un’imbarcazione carica di donne e bambini stava per capovolgersi, gli ufficiali non intervennero. «Al contrario — scrive ora il gip Giovanni Giorgianni— gli ordini impartiti dalla sala operativa della Marina militare e che si ascoltano nelle registrazioni dei colloqui erano quelli di non convergere sul punto in cui si trovava il barcone, di continuare il pattugliamento e di mantenersi a una distanza di circa un’ora dall’imbarcazione dei migranti». A 4 anni dalla strage che sollevò un’ondata di emozione in Europa, il gip respinge la richiesta di archiviazione dei pm e dispone l’imputazione coatta di Luca Lucciardi, ufficiale della Marina che coordinava la nave «Libra», e Leopoldo Manna, responsabile della centrale operativa della Guardia Costiera, per i reati di omicidio colposo e rifiuto di atti d’ufficio. In più prescrive nuove verifiche sul ruolo del comandante Catia Pellegrino e sul motivo per il quale dalla «Libra» nessuno rispose alle segnalazioni inviate da un elicottero maltese sul canale riservato all’emergenze. «In quel naufragio — dicono gli avvocati Arturo Salerni e Alessandra Ballerini — i nostri clienti videro annegare i loro figli. Oggi gli viene restituita almeno la fiducia nella giustizia italiana».