sabato 28 ottobre 2017

Repubblica 28.10.17
Una strana telefonata prima degli spari di Dallas, il ruolo dei russi, la prostituta infiltrata: cosa c’è nei documenti desecretati
Dal Messico all’Fbi le ombre e le verità dei “Kennedy files”
di Alberto Flores d’Arcais

CI SONO i legami di Lee Harvey Oswald con i russi, il ruolo di Cuba e i tentativi per uccidere Fidel Castro, c’è l’ambiguo Jack Ruby e una strana telefonata, ci sono le false piste, c’è una chiamata anonima a un giornale inglese a poche ore dall’omicidio di Dallas. A contorno cecchini, mitomani, traditori e una miriade di personaggi che si muovono ai margini del sottobosco dei servizi segreti. E come nella più classica
spy story non manca qualche dettaglio a luci rosse. Non c’è la
smoking gun, la prova decisiva che avrebbe fatto esultare complottisti di ogni sorta. Mancano 300 file che restano top secret (almeno per i prossimi sei mesi) per motivi di «sicurezza nazionale » e perché contengono nomi di spie, di agenti o ex agenti segreti Usa.
I nuovi documenti sull’omicidio di John Fitzgerald Kennedy (22 novembre 1963) che la Casa Bianca ha reso pubblici (dopo molte discussioni tra Trump e il suo staff e dopo le forti pressioni di Cia e Fbi che hanno convinto The Donald a bloccare i documenti più “sensibili”), danno però un grande spaccato dell’America nascosta di Jfk e dei complotti (reali) nella Guerra Fredda: un puzzle di cinque milioni di fogli che nascondono un tesoro di indizi spesso oscuri. Manna per storici e ricercatori, poco o nulla per fare piena luce sull’omicidio politico più famoso. Dei 2.891 documenti resi pubblici nella serata di giovedì solo 53 sono completamente inediti, gli altri sono stati solo aggiornati (con maggiori dettagli). Questi i più interessanti emersi finora.
IL CASO CAMBRIDGE NEWS
Al piccolo giornale della cittadina universitaria inglese, 25 minuti prima che Kennedy venisse assassinato arrivò una misteriosa telefonata anonima: «Negli Stati Uniti sta per accadere una big news, avvisate l’ambasciata Usa». Notizia che dall’MI5 (i servizi britannici) arrivò sul tavolo di direttore (il famoso Edgard J. Hoover) e vice direttore del Fbi il 26 novembre.
OSWALD E I SOVIETICI
Due mesi prima di uccidere Jfk, Oswald fece un viaggio di 6 giorni in Messico in cui incontrò agenti russi e cubani. Venne intercettato dai servizi Usa («parlava un russo stentato»).
IL COMITATO DI JACK RUBY
Poco prima che Jack Ruby uccidesse Lee Oswald (mentre era sotto la custodia della polizia) una telefonata venne fatta al Fbi di Dallas: da un uomo che disse di parlare a nome del «comitato per uccidere Oswald».
LA CIA E LA MAFIA
La Cia voleva assoldare Sam Giancana, il potente capo-mafia di Chicago (molto “chiaccherato” per possibili legami con lo stesso Jfk) e offrirgli 150mila dollari per uccidere Castro.
UCCIDERE FIDEL CASTRO
In una riunione segreta del 14 settembre 1962 tra i più stretti collaboratori di Jfk (compreso Bob, il fratello del presidente allora ministro di Giustizia) viene ipotizzata l’uccisione del leader di Cuba. Un memo (1964) del Fbi entra nel dettaglio: venivano stanziati 100mila dollari più 2.500 di «spese correnti» per pagare gli esuli cubani incaricati di assassinare Fidel. Per uccidere il fratello Raúl la taglia era più bassa (20mila dollari), stessa cifra per Che Guevara. in un altro documento si parla di «agenti della Cia coinvolti in piani per cercare di assassinare Castro».
LA REAZIONE DELL’URSS
Documento Fbi: «Secondo la nostra fonte, gli uomini del partito comunista sovietico ritengono che l’omicidio Kennedy sia stata una ben organizzata cospirazione e che non può essere l’atto di un uomo solo».
I TIMORI DI HOOVER
Edgar J. Hoover, il potente direttore del Fbi, era spaventato dalla mancanza di prove sull’omicidio: «Non ci sono novità, se non che anche Oswald è morto. La cosa che mi preoccupa di più è trovare qualcosa che convinca il pubblico che Oswald è il vero assassino».
JOHNSON E IL KU KLUX KLAN
Le indagini Fbi, dopo l’uccisione di Jfk, coinvolsero anche il passato del successore Lyndon Johnson: nel maggio 1964 una fonte disse di avere «prove fondate» sull’appartenenza di Johnson al Ku Klux Klan agli inizi della sua carriera. “Prove” che il Bureau non ha mai rese pubbliche.
LA PROSTITUTA INFILTRATA
Nel 1960 (poco prima che Kennedy venisse eletto) un documento Fbi parla di una prostituta «d’alto bordo» reclutata per indagare sui sex party di Jfk con il cognato-attore Peter Lawford, Frank Sinatra e Sammy Davis Jr.