sabato 28 ottobre 2017

Repubblica 28.10.17
Ferrari, del Cnrs di Lione
“Ecco perché un sorriso aiuta a crescere”
di Elsa Vinci

Cosa avviene nella mente di un neonato quando sente la voce della madre, vede il volto di un estraneo o carpisce un sorriso? «Il neonato risponde subito, perché il nostro cervello è predisposto», dice Pier Francesco Ferrari, neuroscienziato italiano, direttore di ricerca presso il Centre National de la Recherche Scientifique di Lione e direttore della scuola di neuroscienze del Centro Ettore Majorana di Erice, che parteciperà al Festival di Genova con una lectio magistralis (il 5 novembre alle 15) sulla comunicazione affettiva, “I primati e il cervello sociale”. «Una madre che sorride attiva delle aree del cervello, zone del piacere, e ha un significato di rinforzo positivo per il neonato», dice Ferrari. «Da un punto di vista neurofisiologico, «studi recenti hanno dimostrato che diverse strutture corticali e subcorticali sono coinvolte nella regolazione di comportamenti comunicativi e nella decodificazione degli stimoli sociali».
Nella corteccia cerebrale esistono, infatti, alcuni network che sono reclutati non solo durante il controllo delle azioni proprie ma anche durante la percezione di quelle altrui. «Alcuni di questi circuiti sono noti come “sistema dei neuroni a specchio”, o “sistema mirror”», spiega lo studioso. «Il cervello infatti elabora le informazioni anche in termini affettivo/ emozionali. Questi network sono plastici e sensibili all’esperienza e coinvolti nei processi di riconoscimento altrui, di imitazione e di contagio affettivo».
Le ricerche condotte negli ultimi anni sull’uomo e sulle scimmie dimostrano che le prime esperienze affettive/sociali del neonato hanno un forte impatto sul funzionamento di questi circuiti. «E lo condizioneranno a lungo», sottolinea Ferrari. «In un bambino abusato, negletto dai genitori o nei piccoli rimasti in orfanotrofio per molti anni, il cervello prende una diversa traiettoria di sviluppo nell’affettività, nelle emozioni. Se un bimbo invece viene stimolato positivamente, la sua risposta al sorriso della madre aiuterà il suo cervello sociale.“Conoscere è riconoscere”, scriveva Platone: le neuroscienze, si potrebbe dire con una battuta, confermano».