venerdì 6 ottobre 2017

Corriere 6.10.17
Il caso della lezione sul bondage all’Istituto Salesiano
Venezia, fa parte del master per psicologi. L’Università religiosa: «Tema attuale e di interesse scientifico»
di Gloria Bertasi

VENEZIA Corde e legature, sculacciate, collari e latex ma anche pratiche estreme di costrizione fisica. Non è la trama di un libro «hot», nemmeno la pubblicità di un sexy shop o di un orpello di piacere, è l’oggetto del convengo che si tiene domani a Mestre e, sorpresa delle sorprese, ad organizzarlo è l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia (Iusve).
Esperti in psicologia, sessuologia e criminologia si alterneranno sul palco per parlare di «Bondage e masochismo, dominazione e sottomissione». Presso i Salesiani lagunari ci si laurea in Psicologia, Pedagogia e Criminologia e, unico nel suo genere, c’è un master universitario di secondo livello per psicologi e medici dedicato alla Sessuologia. Il convegno sul Bdsm, ossia quelle pratiche e fantasie erotiche che giocano sulla dominazione tra partner, è inserito proprio nell’ambito del master ma chiunque fosse interessato può partecipare.
Un tema insolito per un’università religiosa e probabilmente qualche fedele storcerà il naso o, quantomeno, si stupirà di vedere che un ambiente come quello dei Salesiani affronta un argomento che nemmeno tra i più laici è sdoganato. La società ne parla, sì, ma con molta circospezione.
Sicuramente ha sorpreso l’assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan: «Spero che sia uno scherzo di cattivo gusto, verificherò subito». Ma non è uno scherzo e domani, tra le 10 e le 17, si avvicenderanno esperti nel cercare di comprendere il limite tra piacere, sudditanza e crimine. La riflessione parte dall’ultima versione del Manuale diagnostico e statistico delle malattie mentali del 2014 che derubrica il fenomeno del bondage e della dominazione-sottomissione a «parafilia», e cioè a una pulsione erotica, non una patologia. Quali i limiti leciti di queste pratiche, e, soprattutto in cosa consistono sarà approfondito da Iusve. «Alcuni esempi sono l’interesse intenso e persistente verso lo sculacciare, fustigare, tagliare, legare o strangolare un’altra persona — spiega letteralmente Salvo Capodieci, direttore del master in Sessuologia —. L’asticella che divide la normalità dalla perversione si sposta sempre più in basso e risulta difficile stabilire una demarcazione tra condotte ritenute accettabili o normali e quelle che non lo sono».
La mattina sarà dedicata all’approfondimento psicologico, il pomeriggio a questioni «vittimologiche» legate al Bdsm. A chi si chiede le ragioni di un seminario, che pochi si aspetterebbero di trovare in una scuola di formazione salesiana, risponde Nicola Giacopini, direttore del dipartimento di Psicologia, «L’interesse scientifico per il tema risponde ai bisogni formativi di professionisti e alla necessità di una riflessione antropologica e valoriale seria e profonda».