giovedì 13 luglio 2017

Corriere 13.7.17
«Mi disgusta, caso psicanalitico»
di Monica Guerzoni

L’ex premier: è in un totale isolamento
Mi vuole nel fango, ci si rotolerà da solo
ROMA Aveva sperato di non doverle mai leggere, quelle pagine piene di «ricostruzioni false e affermazioni sgradevoli» su di lui. E invece alle 8 di ieri mattina, quando Enrico Letta a Parigi è riemerso da un’intervista a Radio France , ha trovato il cellulare zeppo di messaggi: «Hai letto cosa Renzi scrive di te?». L’ex premier non aveva letto, no. Impegnato a chiudere l’anno accademico e a lanciare con l’Istituto Jacques Delors la nuova Académie , succursale europea della sua Scuola di politiche, il direttore di Sciences Po si era tenuto alla larga dalle «tambureggianti notizie» che arrivavano dall’Italia.
Ma poi, suo malgrado, Letta ci è finito dentro. Gli hanno inviato Avanti via mail, lo ha sfogliato ed è rimasto «senza parole». Incredulo per la scelta «incomprensibile» del suo successore a Palazzo Chigi, scocciato per essere stato «tirato in ballo in modo così sgradevole», eppure indeciso sul da farsi: replicare o tacere? Per otto ore, in contatto continuo con i collaboratori italiani e in imbarazzo con i colleghi francesi, il già vicesegretario del Pd si è andato convincendo che un silenzio gelido e totale fosse l’unica risposta possibile. «A me sembra un caso psicanalitico — ha commentato sottovoce con qualche amico —. Si sta avvitando in una spirale degna di Freud».
Ma intanto gli attacchi di Renzi rimbalzavano da un tg all’altro, da un sito all’altro, e gli amici lo imploravano di andarci giù duro. E Letta, determinato a non cadere in trappola: «È una cosa talmente scomposta che mi sembra quasi un tentativo di buttarmi dentro la rissa, trascinandomi nel fango insieme a lui... Non ci riuscirà, lo lascerò a rotolarsi nel fango da solo».
Non che gli interessi il destino politico di Renzi, ma quello del centrosinistra deve stargli ancora a cuore se Letta ha passato la giornata, tra un impegno e l’altro, a cercare un «senso politico» al libro del segretario del Pd: «È finito in un totale isolamento, tanto che quelli più dotati di raziocinio, come Franceschini, hanno fatto un passo di lato. Il giochetto “io contro il resto del mondo” già il 4 dicembre non gli ha portato bene. Salvini, Grillo e Berlusconi staranno festeggiando». A metà pomeriggio Letta ha deciso, ha limato le parole più efficaci per segnare la «distanza incolmabile» tra lui e Renzi e ha dettato una nota alle agenzie: «Sono convinto che il silenzio esprima meglio il disgusto e mantenga meglio le distanze». Per uno che si è dimesso da parlamentare e si è tirato fuori da ogni polemica politica, il caso finisce qui: «Ho deciso di guardare avanti e non saranno queste scomposte provocazioni a farmi cambiare idea. Gli italiani sono saggi e sanno giudicare».
Resta lo stato d’animo dell’ex premier, un mix di sconcerto, fastidio, incredulità: «A parte le falsità, c’è tanta incoerenza. Come si fa a dire che è stato tirato per la giacca perché prendesse il mio posto e poi affermare, davanti ai giornalisti, “lo rifarei domani”?». Letta da tempo si tiene alla larga dalle conferenze stampa e, tra l’altro, pensa a formare i giornalisti del futuro, con un corso incentrato sulla conoscenza dell’Europa. «Faccio altro, guardo avanti... Questa rissa è il passato e a me non interessa».