Repubblica 1.6.17
Elio De Capitani
Adesso è necessario ripensare tutti i finanziamenti
De Capitani “Così saltano tutte le regole del settore”
ROMA.
«Ora andremo tutti dal ministro Padoan a bussare per chiedere soldi che
poi ci verranno dati?», ironizza Elio De Capitani codirettore del
Teatro Elfo- Puccini di Milano, tra i firmatari della lettera che chiede
al ministro dell’Economia ragione degli 8 milioni stanziati per il
teatro Eliseo.
Attore, regista, 44 anni di attività, attento alle questioni economiche del teatro, De Capitani (interpretava Berlusconi nel
Caimano
di
Moretti) chiarisce subito di avere tutti gli interessi «che l’Eliseo
sia un teatro aperto e attivo. Figuriamoci, produciamo insieme
Cous cous Klan
di Carrozzeria Orfeo — dice — Il problema infatti non è l’Eliseo».
E qual è?
«Che
con questi 8 milioni “ad personam” sono saltate le regole. C’è un
Parlamento che sta lavorando da mesi per un nuova legge sullo
Spettacolo: audizioni, incontri, si studiano criteri equi per la
ripartizione dei fondi... arriva Barbareschi e convince due deputati a
dargli un pacco di soldi, coprendo i buchi di un teatro privato come se
fosse pubblico. Chi glieli ha dati forse pensa di salvare un teatro, ma
ha solo scardinato un sistema».
Anche voi però eravate andati
contro “il sistema”: avevate fatto ricorso al Tar contro le nuove regole
di distribuzione dei fondi.
«Certo, abbiamo criticato quel
sistema, ma con mezzi legali. Ne siamo usciti sconfitti, ma spero di
aver smosso qualcosa. Però non siamo mai mancati al rispetto
istituzionale, anche se avevamo idee diverse. E in Italia oggi è
necessario proprio il rispetto delle istituzioni. Gli 8 milioni a
Barbareschi fanno saltare ogni logica. Per questo, se fossi in lui con 8
milioni che si è garantito, avrei un po’ più di umiltà».
E adesso?
«Occorre
che dopo il bel favore fatto a Barbareschi se ne faccia uno all’Italia.
Il Parlamento faccia la legge sul teatro e lo finanzi per far sì che
Barbareschi non sia il solo privilegiato. Il quale per di più accusa i
teatranti perché rispettano le regole ».
Offesi?
«Conosco
bene Luca, ci insulti pure, fa parte del suo carattere. Mi ricorda Roy
Cohn il personaggio di Angels in America di Tony Kushner, considerato il
mentore di Trump: gli hanno insegnato a attaccare, mordere e non
chiedere mai scusa».
( a. b.)