La Lettura del Corriere Domenica
Fellini e David Lynch pazzi per Apuleio
di Marco Rizzi
Chi
è nato negli anni Sessanta del secolo scorso, e ha frequentato le
scuole superiori nel decennio successivo, vive una condizione
intellettuale particolare, divisa tra una formazione fatta di libri e
studio dei classici — il liceo! — e il presente di una cultura pop in
cui alto e basso si mischiano e il «classico» non si sottrae al destino
della destrutturazione. Ma il fascino di certe letture rimane, sia pure
spogliato di ogni aura di sacralità.
Così Franco Pezzini (nato nel
1962) inaugura la serie dei «Classici pop» per Odoya con il volume
L’importanza di essere Lucio : una rilettura dell’unico romanzo latino a
noi pervenuto, Lucio ovvero l’asino d’oro di Apuleio, del II secolo
dopo Cristo, che già di per sé rappresenta un intrigante miscuglio di
avventura, erotismo, religiosità e magia.
In un susseguirsi costante
di colpi di scena si snoda la vicenda di un giovane, Lucio appunto, che
per la sua morbosa curiosità si ritrova trasformato in asino e deve
misurarsi, tra mille altre difficoltà, pure con fantasmi e nobildonne
erotomani.
Pezzini rinarra il plot del racconto di Apuleio,
inframmezzandolo però con divagazioni — dal colto al divertente — sulle
caratteristiche narratologiche e storiche dell’opera, con illustrazioni
varie e bozzetti dell’amico Massimiliano Korn-müller. L’autore fornisce
ampie informazioni sul fascino esercitato dal romanzo apuleiano
nell’immaginario letterario e artistico, da Giovanni Boccaccio e Matteo
Maria Boiardo, a Federico Fellini e David Lynch, ad Antonio Canova e
Milo Manara — e ovviamente non mancano i ricordi di un giovane degli
anni Settanta. Il libro è dedicato dall’autore al suo professore del
liceo (il D’Azeglio di Torino): e non avrebbe potuto essere
diversamente.