Repubblica 30.5.17
La grande sfida per una società più giusta
di Tito Boeri
Da
dodici anni il Festival dell’Economia di Trento si discute di
disuguaglianze. Nelle scorse edizioni si è parlato soprattutto di
ricchezza e povertà, di distribuzione del reddito, mentre le
disuguaglianze nelle condizioni di salute sono rimaste relativamente in
secondo piano. Eppure i divari nei tassi di morbilità e longevità non
sono meno rilevanti di quelli nei livelli di reddito nel condizionare il
benessere delle famiglie. L’attenzione ai problemi sociali sul
territorio è un tutt’uno con la tutela della salute. Negli ultimi 15
anni c’è stata una strage di giovani e di bianchi di mezza età nelle
zone rurali degli Stati Uniti: due milioni di morti per uso di droghe,
abuso di alcool e suicidi. Le contee della disperazione in cui questo
fenomeno è concentrato sono le stesse in cui Trump è riuscito a fare la
differenza non solo rispetto a Hillary Clinton, ma anche a Mitt Romney
nelle elezioni del 2012.
In Italia ci sono forti differenze nella
speranza di vita e nei tassi di mortalità infantile fra regioni
nonostante il servizio sanitario nazionale garantisca un finanziamento
uniforme della spesa sanitaria su tutto il territorio. In queste
differenze pesa il contesto, il livello di reddito medio (più di quello
individuale), l’incidenza della povertà, la diffusione della cultura
della prevenzione, oltre che il livello medio di istruzione. In Campania
quasi il 50% dei bambini fra gli 8 e i 9 anni sono sovrappeso o obesi,
il doppio che in Lombardia, quasi tre volte di più che a Bolzano, e nel
Mezzogiorno la mortalità infantile è del 30% più alta che al Nord.
Seppur
in modo assai più indiretto, anche altre discipline possono contribuire
a salvare e allungare vite. L’economia, in particolare, può aiutare a
ridurre disuguaglianze nella longevità contribuendo a contenere la
povertà, la marginalità o, più direttamente, a migliorare
l’organizzazione dell’assistenza sanitaria.
Il Festival
dell’Economia, fin dalla sua prima edizione, è stato anche un evento
volto a divulgare un metodo scientifico. In Italia c’è una scarsa
considerazione per la ricerca scientifica. La diffidenza regna sovrana
anche rispetto alla ricerca medica. Storicamente il nostro Paese è
intervenuto in ritardo nell’introdurre i vaccini. I dieci anni di
ritardo rispetto agli altri Paesi europei con cui abbiamo adottato
l’antipolio obbligatoria, ad esempio, hanno condannato decine di
migliaia di italiani a contrarre una grave malattia che poteva benissimo
essere loro evitata. Non vorremmo che questo errore si ripetesse nel
Nuovo Millennio.
Le opportunità di dialogo offerte dal Festival
possono offrire non solo al pubblico, ma anche agli stessi relatori
materiale di lavoro ed essere fonte di ispirazione per nuove ricerche.
Anche questa edizione del Festival ambisce a lasciare tracce nel
confronto pubblico e nel lavoro di chi ne è stato protagonista.