Repubblica 24.11.16
Mondo antico e antropologia 30 anni di studi
Il Centro Antropologia e mondo antico di Siena festeggia la ricorrenza con un convegno
di Raffaella De Santis
Trent’anni
fa nasceva il Centro Antropologia e mondo antico (Ama), fondato da
Maurizio Bettini e altri studiosi presso l’università di Siena. La
novità era grande. Veniva inaugurato un nuovo approccio agli studi
dell’antichità classica, accogliendo l’antropologia come disciplina per
indagare la cultura antica greca e romana. Era il 1986 e sull’onda di
quanto andavano facendo in Francia Jean-Pierre Vernant e Marcel
Detienne, anche nel nostro paese si sentiva il bisogno di gettare lo
sguardo oltre le maglie della filologia e della storia della religione e
dell’arte antica: «Abbiamo introdotto l’antropologia all’interno degli
studi antichi, portandola anche dentro la cultura romana», dice Bettini.
In occasione dell’anniversario si terrà un convegno domani a Siena,
all’Auditorium Santa Chiara Lab dell’università (via Valdimontone 1),
con Bettini e François Lissarrague che parleranno di Miti di fondazione
(ore 17) e Antropologia e immagini (ore 17,30).
Ecco
allora apparire nuovi temi e nuovi percorsi d’indagine: il mito e gli
studi di genere, le strutture di parentela, la religione, le iconografie
animali o il linguaggio onirico dei sogni e i simboli oracolari. Ai
miti e alla religione antica, al carattere mutevole della divinità,
Bettini ha dedicato gran parte della sua produzione scientifica, tra cui
titoli come Il grande racconto dei miti classici (il Mulino), Dèi e
uomini nella città (Carocci), il saggio sulla figura metamorfica del dio
Vertumno,
Il dio elegante (Einaudi) o
Elogio del politeismo (il Mulino), che racconta il sincretico pantheon
delle divinità antiche e che ha ricevuto il premio Bristol des Lumières (
Éloge du polythéisme è uscito in Francia a settembre per Les Belles
Lettres). Il libro di Bettini ha avuto la meglio su Matthew B.Crawford,
Alice Kaplan e Peter Sloterdijk.
Le attività
del Centro Ama in questi 30 anni sono state tantissime. Dall’impegno
editoriale (attraverso sue collane con Einaudi e il Mulino) ai numerosi
convegni: «Abbiamo fatto sì che all’università di Siena nascesse un polo
scientifico e culturale di livello internazionale per gli studi sul
mondo antico, ospitando studiosi di prestigio. Da Jean-Pierre Vernant a
Marcel Detienne, da Tzvetan Todorov a Bruce Lincoln, e tanti altri».
Un’ampiezza di orizzonti che ha attirato a Siena molti giovani
classicisti desiderosi di esplorare l’eredità culturale dell’antichità.