La Stampa 17.11.16
“Manovra, buco da 5 miliardi”
Bruxelles
dà il via libera alle spese «eccezionali» per migranti e terremoto ma
riprende l’Italia sulla manovra: «Mancano 5 miliardi»
di Marco Bresolin
Bruxelles
ha accolto tutte le richieste italiane sulle spese «eccezionali» per
migranti e terremoto. E questo, va detto, è certamente un successo per
il governo. Ma nonostante ciò, la manovra rimane a «rischio di non
conformità» rispetto ai parametri del Patto di Stabilità. Secondo le
pagelle stilate ieri dalla Commissione, la deviazione dagli obiettivi di
medio termine - in particolare relativi al deficit strutturale - è
«significativa», pari a uno 0,3% del Pil. Poco più di 5 miliardi. Senza
una correzione, l’Italia rischia una procedura. Se ne ridiscuterà
all’inizio del 2017: non si può certo parlare di promozione, ma per il
referendum del 4 dicembre i conti sono salvi. Idem per quanto riguarda
l’altro capitolo, quello relativo al debito eccessivo. «Italia e Belgio
non rispettano la regola del debito - ha detto senza giri di parole il
commissario all’Euro, Valdis Dombrovskis -, la Commissione presenterà un
rapporto al più presto». L’ex premier lettone vorrebbe accelerare i
tempi e stilare il report nel giro di un mese. Anche in questo caso
incombe lo spettro di una procedura.
Ma sugli sviluppi del caso
Italia peserà anche l’orientamento che uscirà dalla prossima riunione
dell’Eurogruppo (il 5 dicembre, all’indomani del referendum). I ministri
economici e finanziari della zona euro discuteranno della «svolta»
annunciata ieri dalla Commissione. L’esecutivo guidato da Jean-Claude
Juncker ha infatti pubblicato una comunicazione che annuncia la
necessità di una «politica espansiva» orientata alla crescita e che di
fatto mette nel cassetto l’austerità. Uno spiraglio in più per l’Italia.
Per la prima volta, la Commissione fissa un obiettivo di crescita:
+0,5% per il Pil l’Eurozona nel 2017, qualcosa come 50 miliardi di euro.
Stati come la Germania, che ha ampi margini di bilancio, saranno
chiamati a utilizzarli «per sostenere la domanda interna e gli
investimenti». Infatti l’Ue avvierà un monitoraggio su Berlino per
«l’eccessivo» surplus commerciale.
Tornando alle spese eccezionali
dell’Italia per il 2017, Bruxelles è venuta incontro alle richieste
riconoscendo la quasi totalità di quelle sostenute per la gestione dei
migranti (la differenza è solo di uno 0,01% del Pil). Decisive, in
questo senso, le conclusioni del Consiglio Europeo di ottobre in cui si
riconosceva il «significativo contributo» italiano. Ma la vera apertura
riguarda le spese per il terremoto: grazie a «un approccio più ampio»
della Commissione, possono essere scontate dai vincoli del Patto non
solo quelle sostenute una tantum per l’emergenza, ma anche quelle per la
prevenzione «lungo termine». L’Italia voleva uno sconto dello 0,18% del
Pil ed è stata accontentata.
Nonostante questo, resta il rischio
di non conformità. Bruxelles aveva chiesto un miglioramento del deficit
strutturale dello 0,6%. La manovra prevede invece un peggioramento dello
0,5%. Anche al netto delle spese eccezionali (0,3%), resta un divario
pari allo 0,8% del Pil. Tolto il margine di tolleranza dello 0,5%, al
bilancio italiano manca ancora uno 0,3% per essere «sostanzialmente
conforme», ossia 5 miliardi. L’Italia non è l’unico Paese «a rischio non
conformità»: ci sono anche Belgio, Cipro, Lituania, Slovenia e
Finlandia, oltre a Spagna e Portogallo, già sotto procedura. La Francia
riesce invece a entrare nel gruppo dei Paesi con bilancio
«sostanzialmente conforme», in cui figurano Irlanda, Lettonia, Malta e
Austria. Piena conformità per i bilanci di Germania, Estonia,
Lussemburgo, Slovacchia e Olanda.