venerdì 25 novembre 2016

Il Fatto 25.11.16
Su Rai1
“Per la verità c’è Internet” Il resto è propaganda
di  Daniela Ranieri

Che strenna, Porta a Porta! Tre contro tre. Renzi, quello per cui il fronte del No è “accozzaglia”, s’è portato la Lorenzin (Ncd) e Tosi (già leghista, ora farista di Fare!). Per il No ci sono Toti (FI), Meloni (Fd'I ), D'Attorre (SI). Renzi si altera perché Vespa gli chiede cosa succederà dopo il 4 dicembre: “Non è nel merito”, trancia. Ma sappiamo tutti come è andata: Renzi minaccia di far cadere il governo se perde il referendum; l’Italia s’allarma e s’interroga; lui accusa l’Italia di non parlare del merito ma di cosa farà Renzi. La Meloni è venuta già incazzata. Fa notare che i fondi dei gruppi parlamentari che Renzi si vanta di tagliare sono quelli che ha usato per fare propaganda. Il sorrisetto beffardo di Renzi fa presagire che ha in serbo una risposta-napalm. Invece è il solito cabaret semiotico di delegittimazione dell’interlocutore e liturgia del cambioverso: “Cancellare stipendi, tagliare poltrone” ecc. Lorenzin per non sbagliare dice subito “non si sta parlando del merito”. Nonostante sia una grande comunicatrice (è diplomata classica), Renzi trema. D’Attorre gli ricorda che coi voti presi da Bersani sta realizzando il programma di B. ; Renzi denuncia al mondo che D’Attorre in prima lettura ha votato la riforma (“La verità ti fa male lo so”). Non si capisce come questo dovrebbe indurre la gente a votare Sì, ma Renzi ci prova, come quando in tribunale si cerca di screditare il testimone oculare di un delitto dicendo che è un ubriacone. Tosi chiude i giochi: “Questa riforma non è di Renzi, è stata scritta a quattro mani con B. ” e buonanotte a quelli che dicono che col No torna B. La puntata dura ore come il teatro lituano ma all'ennesima gag del leader e sommossa delle opposizioni (“Non è la verità”), Vespa-Pilato dice: “Per la verità c'è Internet, uno può controllare”. Amen.