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insegnanti
Usa stakanovisti record
STIPENDI
E ORARI
Quanto
guadagnano (e quanto
lavorano) i professori
italiani
rispetto ai loro omologhi dei
paesi Ocse? Si tratta di
una
domanda a cui non è facile rispondere
perché molti altri
elementi
(oltre al salario lordo e al
numero di ore di insegnamento)
dovrebbero
essere presi in
considerazione.
Osservando
i dati pubblicati qui
sopra –che riguardano i professori
delle
scuola secondarie con
quindici anni di anzianità –
si
può dedurre che in linea di massima
gli insegnanti italiani
sono
nella parte bassa di entrambe le
classifiche, sia in quella
degli
stipendi sia in quella delle ore
di lavoro.
In
entrambi i casi si tratta di differenze
sostanziali. Si va da
meno
di 20 mila dollari equivalenti di
paesi come Repubblica
ceca,
Ungheria e Repubblica slovacca
agli oltre 60 mila dollari
di
Canada, Germania, Olanda e
Stati Uniti. Fino ai 110 mila
dollari
del ricco Lussemburgo.
Nella
maggior parte dei paesi gli
stipendi crescono con il livello
della
scuola di riferimento: in
Finlandia i professori di
scuola
superiore guadagnano il 55%
in più di quelli delle
pre-primarie.
In Messico questa differenza
tocca l’82%.
Al
contrario, in paesi come l’Inghilterra,
la Grecia, il Giappone,
la
Polonia e la Scozia, gli stipendi
degli insegnanti delle
superiori
sono sostanzialmente identici
a quelli delle scuole
primarie.
E addirittura in un paese
come Israele lo stipendio
di
un insegnante della scuola
pre-primaria è più alto
del
26 per cento di quello di un collega
delle scuola superiori.
Per
quanto riguarda il numero delle
ore di insegnamento, le
differenze
tra i diversi paesi sono vistose.
Con le loro 616 ore di
insegnamento
all’anno, l’Italia è
sotto la media Ocse (694 ore)
dell’11
per cento e sotto le 981 ore
degli Stati Uniti del 37%. In
mezzo
ci sono paesi come la Francia
(648), il Lussembur5go
(739)
e la Spagna (713).
Gli
insegnanti austriaci e finlandesi sono
quelli meno impegnati
in
lezioni frontali.
Per
quanto riguarda gli stipendi dei
professori universitari
full
time il Rapporto Ocse fa un parallelo
tra soli 14 Paesi, sottolineando
la
difficoltà di mettere a
confronto sistemi spesso molto
diversi
tra loro.
Ebbene,
in questa classifica i professori
italiani figurano al
terzo
posto, dopo Lussemburgo e
Stati Uniti. Seguono: Australia,
Cile,
Belgio, Norvegia, Gran Bretagna,
Francia e Svezia.
I
docenti più sfortunati sono quelli
della Repubblica ceca
(39
mila dollari equivalenti all’anno).
I
più fortunati ancora una
volta quelli lussemburghesi:
oltre
140 mila. Le differenze maggiori
tra donne e uomini si
notano
negli Stati Uniti (15% a favore
degli uomini). Negli altri
paesi
le differenze, se ci sono, sono
marginali