domenica 18 settembre 2016

La Stampa 18.9.16
Eutanasia a 17 anni. 
In Belgio la prima volta nel mondo, l’unico Paese ad aver approvato nel 2014 una legge che lo consente. E in Italia si riapre il dibattito.
di Marco Bresolin

Non si conoscono né le generalità del protagonista né la malattia che ha portato la sua famiglia a questa decisione, ma in Belgio - per la prima volta nel mondo - c’è stato un caso di eutanasia su un minorenne: un malato terminale di 17 anni «che soffriva di dolori insopportabili». Non era mai successo dal 2014, anno in cui il Paese aveva introdotto una legge che introduce la possibilità di provocare la «dolce morte» anche per chi ha meno di 18 anni. Una legislazione unica nel suo genere, che già all’epoca aveva fatto parlare di sé. In realtà anche la vicina Olanda permette l’eutanasia ai minori. Ma con dei limiti: ad Amsterdam è consentito solo per i neonati e per i maggiori di 12 anni. A nulla sono valse le richieste dell’associazione dei pediatri di rimuovere questo requisito anagrafico.
L’episodio, raccontato dal quotidiano fiammingo Het Nieuwsblad senza troppi dettagli per proteggere l’identità della famiglia, è avvenuto in un paese delle Fiandre «in silenzio e nella discrezione più assoluta». La legge belga prevede che i genitori di malati terminali debbano prima fare una richiesta al medico curante, il quale deve poi chiedere e ricevere l’autorizzazione da parte del Dipartimento di controllo federale e valutazione dell’eutanasia. È richiesta anche una forma di consenso da parte del diretto interessato.
Se l’eutanasia per i minori è permessa solo in Belgio e Olanda, in Europa il quadro legislativo per i maggiorenni è molto frastagliato: ci sono altri Paesi che consentono l’eutanasia come il Lussemburgo, altri solo quella passiva (tra cui Francia e Germania), altri ancora il «suicidio assistito» (Svizzera). In alcuni, infine, il divieto è assoluto e le pene sono molto pesanti (per esempio in Irlanda, Grecia e Romania).
In Italia i Radicali si battono da tempo perché anche il nostro Paese adotti una forma di legalizzazione dell’eutanasia. Tre anni fa hanno depositato una legge di iniziativa popolare. Marco Cappato, promotore della campagna Eutanasia legale e presidente dei Radicali italiani, ricorda che «sul testamento biologico la discussione è avviata in Commissione affari sociali, mentre l’eutanasia è stata subito bloccata in Commissione congiunta giustizia e affari sociali». Dai Radicali parte quindi un appello al Movimento 5 Stelle, la cui base - secondo una consultazione online citata da Cappato - è in maggioranza favorevole alla legalizzazione. Ma dai vescovi italiani c’è subito uno stop. La notizia che arriva Belgio «ci addolora e ci preoccupa - dice il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana -. La vita è sacra e deve essere accolta a sempre, anche quando richiede un grande impegno».