il manifesto 27.10.16
Sguardi lontani che recuperano l’oblio
Salone
del Libro. Ieri è stato presentato ufficialmente il programma
dell'edizione 2016 che si svolgerà a Torino dal 12 al 16 maggio
di Al. Pi.
Il
Salone del Libro di Torino è giunto alla sua ventinovesima edizione di
cui il programma è stato presentato ieri alla Fondazione Merz di Torino
da Giovanna Milella (Presidente della Fondazione per il Libro, la Musica
e la Cultura ) insieme a Ernesto Ferrero (Direttore Editoriale del
Salone), sostenuta dalla presenza di alcune cariche istituzionali tra
cui Sergio Chiamparino, Piero Fassino, Régis Faure, infine Arnaldo
Colasanti e Rossana Rummo – entrambi rappresentanti dei due Ministeri
con i quali il Salone ha appena stretto un Protocollo d’Intesa per
l’ingresso quali nuovi Soci Fondatori.
L’edizione 2016 ha come
tema «Visioni» perché dedicato a molte figure che, fuori di metafora,
hanno saputo guardare lontano, tra cui Michel Serres, Christophe
Galfard, Roberto Cingolani e Samantha Cristoforetti. Dal 12 al 16
maggio, 1000 editori e altrettanti i convegni e dibattiti animeranno il
Lingotto. Più di 500 gli operatori internazionali all’International Book
Forum, oltre 250 stranieri e professionisti della filiera editoriale
tra i più autorevoli in Europa, Flammarion, Gallimard, ma anche Piper,
Suhrkamp, Anagrama, Narcea per citarne solo alcuni.
Invece di un
unico paese ospite, quest’anno il Salone adotta una formula diffusa di
un focus dedicato alle culture arabe. Un esperimento declinato al
plurale che nelle intenzioni degli organizzatori dovrebbe fornire lo
spettro «geoculturale» di un orizzonte molto vasto, un pezzo di mondo
niente affatto compatto e che si cercherà di accogliere con la cura
adeguata all’impresa, grazie soprattutto alla competenza di un nutrito
gruppo di arabisti italiani e internazionali, che fanno capo a Paola
Caridi e a Lucia Sorbera dell’Università di Sidney. Tra i tanti ospiti
il direttore del Bardo di Tunisi Moncef Ben Moussa, lo scrittore Tahar
Ben Jelloun e il poeta siriano-libanese Adonis.
Ci sarà spazio per
l’Algeria, con l’atteso e discusso Boualem Sansal e Yasmina Khadra.
Sarà la volta di scrittrici e analiste egiziane come Ahdaf Soueif e May
Telmissany; e poi palestinesi come il cantautore Nabil Salameh e molti
altri. Spicca per importanza Shirin Ebadi, prima donna musulmana a
ricevere il Premio Nobel per la pace. Ma anche Marie Kondo, Michael
Cunningham o l’emergente russo Andrej Astvarsaturov.
Il Salone del
libro di Torino 2016 ospita due importanti mostre. Una attiene
all’esposizione dei manoscritti autografi dei 33 Quaderni dal carcere di
Antonio Gramsci. All’interno di 4 teche appositamente realizzate con
accanto due schermi touch che consentiranno ai visitatori e alle
visitatrici di leggere, sfogliare e ingrandire digitalmente tutte le
pagine dei Quaderni. Altra originale occasione è La Guerra di Piero,
ricostruzione dello studio-biblioteca dello storico Piero Melograni.
In
collaborazione con la Regione Piemonte, «Lingua Madre», a cui è legato
il concorso omonimo che quest’anno è alla sua undicesima edizione, porta
al Lingotto il ricordo di due grandi scrittrici e femministe come
Fatima Mernissi e Assia Djebar. Poi l’incontro con il giovane scrittore
egiziano Saleem Haddad che raccongterà dei ragazzi di Piazza Tahrir, e
con la scrittrice marocchina Leila Slimani. Il progetto «Officina» sarà
invece preposto ad appuntamenti con i librai indipendenti a cui si
aggiungeranno quelli con i bibliotecari. Luoghi «in grande
trasformazione, sono non di rado veri e propri avamposti nel deserto».