La Stampa 24.12.15
Perché si festeggia il 25 dicembre?
di Giorgio Bernardelli
I Vangeli collocano la nascita di Gesù in un periodo storico preciso - il regno di Erode il grande - ma non offrono riferimenti a una data. E nei primi due secoli non risulta nemmeno che i cristiani celebrassero il Natale: non compare nell’elenco delle feste compilato da Ireneo nel II secolo, mentre un altro grande teologo dell’epoca - Origene - ironizzava sui compleanni come pratica pagana.
Il primo riferimento a una presunta data di nascita di Gesù affiora intorno all’anno 200 in uno scritto di Clemente di Alessandria, che cita due scuole di pensiero, nessuna delle quali, però, legata al giorno che noi associamo al Natale: secondo alcuni cristiani - dice infatti Clemente - Gesù sarebbe nato il 28 agosto per altri il 20 maggio.
Solo a partire dal IV secolo si affermano le due date che oggi conosciamo: il 25 dicembre per le Chiese d’Occidente e il 6 gennaio per i cristiani d’Oriente. Perché il 25 dicembre? Secondo la tesi più accreditata avrebbe mutuato questa data dalla festività del Sol Invictus, la festa del sole che rinasce, stabilita nell’anno 274 a Roma dall’imperatore Aureliano in onore di Mitra, la divinità vincitrice delle tenebre. Secondo i calcoli astronomici di allora il 25 dicembre era la data del solstizio d’inverno e dunque il momento dell’anno in cui le giornate ricominciavano ad allungarsi. Reinterpretando il senso della festività i cristiani avrebbero quindi cominciato a festeggiare il 25 dicembre come giorno della nascita di Gesù, il “nuovo sole” che illumina il mondo.
Esiste però anche una seconda ipotesi, più legata a una visione teologica: secondo alcuni studiosi il punto di partenza sarebbe la data della morte di Gesù, che i Vangeli collocano al 14 del mese di nisan del calendario ebraico. Secondo i calcoli di Tertulliano - altro grande teologo cristiano vissuto tra il II e il III secolo - nell’anno della morte di Gesù sarebbe coinciso con il 25 marzo. Così, a partire dell’idea (tipica del mondo antico) secondo cui l’inizio e la fine si ricollegano, a quella data i cristiani avrebbero cominciato ad associare anche il concepimento di Gesù, con la memoria dell’Annunciazione dell’angelo a Maria. Come conseguenza la data del 25 dicembre sarebbe stata associata al Natale calcolando i nove mesi della gestazione.
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