La Stampa 16.12.15
Putin di vista
di Massimo Gramellini
Non avendo di meglio da fare, una équipe di neurologi europei ha studiato per anni la postura del capobranco russo Vladimir Putin e ora ha pubblicato gli esiti della ricerca su una rivista scientifica inglese. A catturare l’attenzione dei medici è stata la camminata sbilenca dell’idolo di Salvini, con il braccio destro incollato sul fianco e il sinistro oscillante come un pendolo o un passo di danza di Jovanotti. Si pensava, e in qualche cancelleria si sperava, che fossero le avvisaglie del Parkinson. Invece la spiegazione è meno drammatica, ma altrettanto seria. Putin cammina come un John Wayne con la sciatica a causa degli addestramenti giovanili presso la premiata università del Kgb. Il braccio bloccato serviva all’agente dei servizi segreti per tenere sempre a portata di mano la pistola.
La morale di questa notizia futile solo in apparenza è che gli anni e i ruoli ci cambiano, ma quasi mai modificano certi comportamenti scritti con inchiostro indelebile nel nostro cervello dalle abitudini assunte, o inflitte, in tenera età. La conferma più ovvia viene da quei ministri di Putin, usciti anch’essi dal Kgb, che camminano come lui. La più inquietante dal premier matrioska Medvedev, che cammina come Putin senza mai neanche esserci stato, al Kgb.