mercoledì 16 dicembre 2015

Corriere 16.12.15
Un ricordo di Cossutta, comunista fino alla fine
di Paolo Franchi


Un comunista. Così ha sempre sperato lo ricordassero, Armando Cossutta. Soprattutto i tantissimi, comunisti e no, che lo hanno conosciuto. Partigiano delle Brigate Garibaldi, non indulse mai alla retorica resistenziale. Il ricordo di Milano liberata di cui si diceva più fiero erano i ghisa nella loro migliore uniforme. Nel Pci, il battesimo del fuoco in piazza lo ebbe da giovanissimo segretario di Sesto San Giovanni, la Stalingrado d’Italia, governando la collera degli operai per l’attentato a Palmiro Togliatti. Non sognò mai ore x. Fu lui, dopo un’aspra battaglia, a prendere il posto del duro Giuseppe Alberganti alla guida dei comunisti milanesi. Nella geografia politica del Pci si collocò tra il centro e la destra, comunque a una distanza siderale dalla sinistra di Pietro Ingrao. La sua ascesa, prima a Milano, poi a Roma, parve irresistibile. Finché, nel 1975, Enrico Berlinguer non lo allontanò dalla segreteria del partito, sostenendo che aveva accumulato troppo potere anche se non ne aveva profittato. La sua emarginazione, dovuta anche agli stretti rapporti politici ed economici con Mosca, cominciò lì, e divenne rottura quando, nel 1981, Berlinguer dichiarò esaurita la «spinta propulsiva» dell’Unione Sovietica: per Cossutta, che pure non viveva nel mito dell’Urss, questo «strappo» con la patria della rivoluzione d’ottobre avrebbe portato inevitabilmente il Pci, più che alla socialdemocratizzazione, alla rovina. Non fu settario, ebbe ottimi rapporti con uomini politici anche lontani da lui, come Bettino Craxi. Combattendo contro la svolta di Achille Occhetto, si ritrovò accanto compagni «sinistri» che aveva osteggiato per tutta la vita. Uno di loro, Fausto Bertinotti, lo volle addirittura segretario di Rifondazione. Durò poco, Cossutta lasciò Rifondazione per dar vita al Partito dei comunisti italiani. Durò poco anche lì. Milanese, tenne sempre in grande considerazione il Corriere e tifò sempre Inter. La sua bella famiglia gli è stata sempre molto vicina. L’amatissima moglie Emi se ne è andata pochi mesi fa. Ai figli le condoglianze più affettuose.