La Stampa 25.11.15
Roma, Uber ci riprova
Una metro “social” con auto e bus privati
Chissà se i «vivaci» tassisti della Capitale non avranno da ridire. Arriva a Roma il Giubileo della Misericordia, i mezzi pubblici sono in crisi, e Uber - la società che sta cercando di creare un servizio di mobilità alternativa basato su mezzi guidati da driver che non fanno quel lavoro a tempo pieno - ha intenzione di lanciare la «linea U»: «il primo esperimento di mobilità partecipata» dice l’azienda, che sarà attiva dal 10 al 24 dicembre durante il Giubileo.
In queste ore andando sul sito www.linea-u.it i cittadini romani potranno dunque indicare fino al 9 dicembre le loro otto fermate preferite di un immaginario percorso di un autobus. Ma alla fine non ci sarà una linea vera e propria: semplicemente lungo i tragitti e con stop alle «fermate» risultate più popolari circoleranno con automobili e pulmini i driver di Uber. I clienti potranno prenotarsi e pagare tramite l’App - secondo il classico sistema di Uber e Uberpop - e farsi trovare in una delle 8 tappe.
Un’idea brillante, che punta evidentemente anche a disinnescare le tradizionali polemiche modificando un po’ lo schema tradizionale di Uber, che comunque non viene stravolto se non per l’inserimento delle «fermate» e dei «percorsi». «Con Linea U vogliamo offrire alla città un nuovo prodotto popolare e accessibile, un’altra alternativa al trasporto pubblico - dice Carlo Tursi, il nuovo general manager di Uber - siamo partiti qualche giorno fa lanciando una call to action alla città senza rivelarci, senza dire che dietro c’eravamo noi per dimostrare che un bisogno di mobilità esiste a prescindere dalla nostra app».
[r. gi.]