venerdì 27 novembre 2015

Il Sole 27.11.15
La pagella Ue. Lente su debito e scarsa competitività
La Commissione: squilibri da rivalutare
di B.R.


Bruxelles Nonostante i recenti sforzi di riforme economiche e di risanamento del bilancio, la situazione italiana rimane fragile. La Commissione europea ha pubblicato ieri il rapporto annuale sulla presenza nella zona euro di squilibri macroeconomici. L’Italia è parte di un gruppo di 18 paesi che sarà oggetto anche quest’anno di una analisi approfondita, attesa per febbraio. A tutta prima, a indebolire l’economia italiana è soprattutto l’elevato debito pubblico e la bassa competitività.
Già nel febbraio 2015, la Commissione europea aveva considerato che l’Italia era segnata da uno squilibrio macroeconomico eccessivo, tale da richiedere «azioni di politica economica decise» e «un monitoraggio specifico». Alla luce di una prima lettura, che ha mostrato molti indicatori a livelli superiori alla media, l’esecutivo comunitario ha deciso di effettuare una nuova analisi approfondita sul caso italiano, per toccare con mano perduranti rischi ed eventuali progressi.
«Un elevato debito pubblico e una tendenza al ribasso della crescita potenziale o della competitività sono una fonte di preoccupazione in un certo numero di Paesi», si legge nel rapporto pubblicato ieri. Lo sguardo della Commissione corre a due Paesi «importanti da un punto di vista sistemico»: la Francia, e appunto l’Italia. Nel febbraio scorso, oltre all’Italia e alla Francia, segnati da uno squilibrio eccessivo erano anche la Bulgaria, la Croazia e il Portogallo.
In Italia, vi è stato un recupero delle quote dell’export, ma la bassa inflazione e il calo della produttività del lavoro frenano il miglioramento della competitività. «Indicatori sociali e sulla povertà sono rimasti stabili nel 2014, ma a livelli preoccupantemente elevati». Bruxelles ha sottolineato anche l’elevato tasso di sofferenze creditizie nel settore bancario, in un momento in cui proprio Bruxelles e Roma stanno negoziando una possibile bad bank in cui riversare gli attivi di cattiva qualità.
Più in generale, la presentazione di ieri è servita per illustrare le grandi-linee economiche della politica comunitaria nel 2016-2017. Tre sono le priorità del vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis: il rilancio degli investimenti, nuove riforme strutturali per modernizzare le economie, politiche di bilancio che siano responsabili. Quattro invece le raccomandazioni: sostenere la crescita, promuovere il lavoro, perseguire politiche di bilancio neutrali, risanare le banche.