giovedì 19 novembre 2015

Il Sole 19.11.15
Dopo il panico ad Hannover. Riunione del consiglio di sicurezza
A Berlino possibile «effetto Isis» sull’accoglienza dei migranti
di Alessandro Merli


Francoforte La Germania si sente nel mirino del terrorismo islamico. Il ministro dell’Interno, Thomas de Maizière, che martedì sera ha preso la decisione di far evacuare, per quello che si è poi rivelato un falso allarme bomba, lo stadio di Hannover dove avrebbe dovuto giocarsi la partita di calcio Germania-Olanda, ha dichiarato ieri che altri attentati potrebbero avvenire in Paesi europei. «Non può esserci una protezione assoluta o la sicurezza al 100% in una società pluralistica come la nostra», ha detto, mentre si è scatenata una controversia sulla sua mancata giustificazione della decisione e la sua frase sibillina: «Parte della risposta farebbe sentire la popolazione insicura». Il capo dei servizi segreti interni, Hans-Georg Maassen, ha detto che «se Isis potrà colpirci, lo farà». Lo stesso Maassen, che aveva confermato che l’informazione che ha portato a evacuare lo stadio è venuta da servizi esteri (si ritiene francesi, oltre che da fonti del Governo federale, ha affermato però che non raccomanda la sospensione di altri eventi che attraggono grandi folle, come i mercatini di Natale. La giornata calcistica della Bundesliga questo fine settimana procederà secondo programma.
Il cancelliere Angela Merkel ha presieduto ieri una riunione del consiglio di sicurezza, cui ha partecipato lo stesso de Maizière, ma ha cercato come sempre di ristabilire la calma. Ha ammesso che «ci sono posizioni in conflitto fra sicurezza e libertà», ma ha puntato soprattutto sulla sua delusione di tifosa, «come quella di altri milioni di tedeschi», per la cancellazione della partita. E ha parlato di «decisione difficile, ma responsabile, dati i rischi per la sicurezza». Negli ambienti dell’intelligence e della polizia si sottolinea che segnalazioni come quella che ha portato alla decisione di martedì sera arrivano a centinaia e che c’è l’esperienza per discernere quelle potenzialmente pericolose.
I servizi segreti e le forze dell’ordine non sottovalutano comunque la sfida posta dal terrorismo islamico. Sette persone sono state fermate e poi rilasciate ad Aquisgrana dopo i fatti di Parigi. La polizia tedesca segnala che 750 islamisti di passaporto tedesco sono partiti dalla Germania per le zone di guerra del Medio Oriente. Di queste, un terzo circa sono ritornate in Germania e costituiscono una fonte di potenziale rischio. De Maizière ha affermato che la risposta alla minaccia terroristica avverrà con la legislazione attuale, ma che, se si rendesse necessario, non esiterebbe a proporne una più stringente. Il ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, aveva sostenuto nei giorni scorsi la possibilità dell’uso dell’esercito.
Per dare un segnale che non si sottrae ai suoi impegni internazionali, il Governo ha annunciato l’aumento di 130 soldati del contingente tedesco in Afghanistan, che vanno ad aggiungersi agli attuali 850.
Il Governo è anche per ora compatto nel distinguere fra terroristi e rifugiati, ma la polemica sulla politica delle porte aperte del cancelliere troverà nuova linfa negli attentati di Parigi, dopo che già nelle settimane scorse c’è stato un revival della manifestazioni razziste di Pegida e un balzo di consensi nei sondaggi, fino al 10%, della destra xenofoba di AfD, oltre a una diffusa contestazione delle scelte della signora Merkel all’interno del suo stesso partito. Secondo il “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, sulla questione il cancelliere va verso un’inversione “a u”. Della quale peraltro finora non ci sono segnali concreti.