domenica 29 novembre 2015

Corriere 29.11.15
Manovra, alla Camera si riparte con 5 mila emendamenti
Da giovedì le votazioni. Nannicini: il bonus da 500 euro? Incentivo alla cultura, spesa sostenibile

Milano «Sono poco più di 5 mila gli emendamenti alla legge di Stabilità presentati in commissione Bilancio. E’ evidente che le forze politiche hanno intenzione di modificare e migliorare la legge, il suo impianto però non va stravolto». A parlare così ieri Carlo Dell’Aringa, giuslavorista, Pd alla Camera. «Martedì prossimo la commissione Bilancio della Camera è convocata per il parere sull’ammissibilità di 5.082 emendamenti. L’inizio delle votazioni sul Bilancio è previsto per giovedì 3 dicembre, mentre sugli emendamenti si voterà a partire da domenica 6 dicembre», ha dato conto Francesco Boccia, presidente della stessa commissione Bilancio di Montecitorio.
Durante un incontro organizzato ieri a Milano dai riformisti del centrosinistra dell’associazione «Libertà eguale» per discutere i contenuti della legge di Stabilità, Tommaso Nannicini, consigliere della presidenza del Consiglio in materia economica, ha difeso la manovra. «Tasi e Imu sulla casa saranno eliminate per tutti, senza alcuna soglia legata al reddito del contribuente, per un motivo molto semplice: non si tratta di una misura ridistribuiva. La ratio dell’intervento è incidere sulla fiducia». A proposito dei 500 euro ai diciottenni per le spese in cultura: «E’ un intervento soft di accoglienza nell’età adulta con un incentivo che sottolinea il valore della cultura — ha osservato Nannicini —. Nello stesso tempo si tratta di una spesa del tutto sostenibile».
Una parte interessante del dibattito ha riguardato l’articolo 12 della Stabilità, quello che prevede una tassazione ridotta al 10% per i premi in busta paga legati alla produttività. «Si tratta di una porta aperta sia al welfare, sia al sindacato e a un maggior ruolo della contrattazione», ha osservato Marco Leonardi, economista, consigliere del ministero dell’Economia.
Una volta passata la legge di Stabilità, la norma sulla produttività avrà bisogno di un decreto attuativo del ministero del lavoro. Sui contenuti di quest’ultimo è già aperto il confronto a distanza tra governo e sindacati. «Il sindacato oggi dimostra di saper passare da una fase concertativa a una contrattualista — valuta Gigi Petteni, segretario della Cisl —. Ora il governo non faccia invasioni di campo. Altrimenti il sindacato non potrà che scegliere una terza linea: quella antagonista».
Rita Querzé