mercoledì 28 ottobre 2015

Repubblica 28.10.15
Tutti pazzi per Marx a Londra vanno a ruba i titoli di “sinistra”
di Enrico Franceschini


LONDRA Nelle librerie d’Inghilterra c’è una nicchia che all’improvviso vende benissimo: quella specializzate in opere di Marx, saggi sull’anarchia, testi sulla storia del movimento operaio. Il Times lo descrive come un’esplosione di interesse per i libri di sinistra, collegando il fenomeno alla “Corbynmania”: il fervore per un progressismo più radicale e per i suoi valori tradizionali, alimentato  dalla recente elezione di Jeremy Corbyn, per trent’anni inascoltata primula rossa del suo partito, a nuovo leader del Labour, a cui ha imposto una sterzata rispetto al riformismo di Tony Blair e anche alla linea dei suoi successori Gordon Brown e Ed Miliband. Secondo l’Alliance of Radical Booksellers, associazione di piccole librerie politicizzate, le vendite di volumi sul marxismo sono ovunque in aumento, un risveglio che è coinciso con la nomina di Corbyn alla guida laburista il mese scorso. Nuovi clienti, in particolare giovani, richiedono autori che erano stati a lungo messi da parte; e le presentazioni di libri su questi argomenti registrano di colpo il tutto esaurito.Al Newham Bookshop di East Londra, in ottobre le vendite di titoli di sinistra sono cresciute del 30 per cento, afferma Vivian Archer, direttrice della libreria. Fra i libri più richiesti si segnalano Sull’anarchismo , del politologo americano Noam Chomsky, e Establishment, del columnist del Guardian Owen Jones.
Pare ci siano già ordinazioni perfino per un testo per bambini: The Corbyn Colouring Book , un libro da colorare sulle idee del leader laburista. Da Bookmarks, la più grande libreria di ispirazione socialista esistente in Gran Bretagna, situata nel centro di Londra, vanno a ruba titoli come The Labour
party: a marxist history , le cui vendite sono raddoppiate, mentre un volumetto intitolato A rebel’s guide to Marx è talmente popolare da essere andato in ristampa. Situazione analoga a Five Leaves, libreria di sinistra di Nottingham, e Left on the Shelf (Sinistra sullo scaffale), una libreria in Cumbria, dove la gente prenota copie di London Labour Briefing , rivistina della sinistra laburista di cui Corbyn è stato in passato il direttore, e si contende vecchi manifesti delle campagne del Labour degli anni Sessanta.
Un simile revival potrebbe rendere orgoglioso Karl Marx, che a Londra morì e vi è sepolto. Ma proprio attorno alla sua tomba è scoppiata in questi giorni una polemica, riportava ieri l’edizione europea del Wall Street Journal . Il piccolo cimitero di Highgate dove giace il padre del comunismo è privato, non pubblico; e i gestori fanno pagare 4 sterline (circa 5 euro e mezzo) d’ingresso ai visitatori che vanno a scattare foto o deporre fiori sulla lapide con la scritta «proletari di tutto il mondo unitevi». I responsabili sostengono che quei soldi servono a coprire le spese per tenere in ordine il cimitero, ma qualche associazione di sinistra contesta la procedura come un modo indebito di fare soldi sul marxismo.
Sarebbe piaciuto al nemico del capitalismo, ironizza il quotidiano di Wall Street, un simile commercio sul suo sepolcro?
L’exploit dopo la recente elezione del laburista Jeremy Corbyn. Ma è polemica sul biglietto da pagare al cimitero dove il filosofo è sepolto