giovedì 1 ottobre 2015

Repubblica 1.10.15
Ecco i conti di Marino spesi 15 mila euro per il viaggio negli Usa
La lista Marchini riesce ad avere i dati dalla ragioneria Caos anche all’Atac: decapitati i vertici dell’azienda
di Giovanna Vitale

ROMA «Marino ha dichiarato il falso: aveva assicurato che il viaggio negli Stati Uniti non sarebbe costato un euro ai cittadini romani. Invece è costato oltre 15mila euro: a tanto ammontano infatti le anticipazioni di cassa per sostenere le spese dei due dirigenti di Roma Capitale al seguito e il pernottamento dello stesso sindaco e della sua addetta stampa a New York».
Ci sono voluti due giorni d’assedio alla Ragioneria comunale perché Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini, riuscisse a rompere il muro di riservatezza eretto dallo staff di Marino sulla trasferta americana. Due giorni di marcamento a uomo, concluso ieri sera con l’occupazione simbolica degli uffici, per ottenere tutta la documentazione relativa alla contestata missione sulla Est Coast: oltre che del sindaco e dell’addetta stampa Miriam Lepore (entrambi a carico, ma solo a Filadelfia, dalla Temple University), del capo del cerimoniale Francesco Piazza e della consigliera diplomatica Rosanna Coniglio. «Questi ultimi due hanno ricevuto 5.900 euro a testa come anticipazione di cassa, che copre il 75% del costo finale», spiega Onorato, «ai quali bisogna aggiungere altri 1.500 euro per la prima notte trascorsa a New York da Marino e dalla Lepore. Siccome però in questo calcolo non sono contemplate le spese sostenute dal primo cittadino con la carta di credito del Campidoglio, il conto finale rischia di essere molto più alto».
L’ennesima giornata nera, per il chirurgo dem. Costretto prima a incassare il traumatico addio dei vertici Atac, l’ad Danilo Broggi e del dg Francesco Micheli, in polemica con «le pesanti ingerenze della politica nella gestione dell’azienda». E poi a precisare di non aver «mai ricevuto alcun compenso per la lezione tenuta alla Temple University. E comunque, ove mai fosse corrisposto, questo potrà essere devoluto al fondo che il Comune ha istituito per gli americani che volessero investire nel restauro dei beni archeologici di Roma».
La sola via d’uscita possibile dopo che l’ateneo della Pennsylvania aveva confermato a Repubblica di aver «offerto un onorario al sindaco», circostanza ribadita dal professor Antonio Giordano, medico nella stessa università nonché «amico personale di Ignazio».
Unica nota positiva, il comunicato con cui padre Federico Lombardi, portavoce del Vaticano, tenta di mettere fine alle polemiche: «I rapporti fra rappresentanti della S. Sede e le autorità italiane a proposito del Giubileo si sono sempre svolti e continueranno a svolgersi con serenità e correttezza». Basterà a riabilitare il sindaco agli occhi della città e del mondo?