sabato 10 ottobre 2015

Repubblica 10.10.15
Quel premio alla medicina cinese
di Giuseppe Novelli


CARO direttore, dopo aver letto l’articolo intitolato “Il rimedio cinese” a firma di Giampaolo Visetti, vorrei condividere con lei ed i suoi lettori alcune riflessioni sul significato del premio Nobel assegnato a Youyou Tu e sui rapporti tra medicina tradizionale cinese e medicina occidentale. Visetti definisce più volte la scopritrice dell’artemisina “maga”, ma si tratta di una ricercatrice con competenze chimiche, che ha usato un metodo sperimentale per identificare il principio attivo della pianta e, senza i laboratori delle multinazionali occidentali del farmaco, non sarebbe mai arrivato ai malati salvando milioni di vite. Si dice che mentre il Nobel premierebbe la medicina tradizionale, i cinesi fuggano da questa medicina: certo che l’abbandonano, dato che i farmaci occidentali sono più efficaci e rapidi dei trattamenti ispirati da credenze metafisiche più che da prove scientifiche. Infine egli scrive che “la maga delle erbe che per decenni ha battuto i villaggi rurali, trascrivendo a mano le ricette della medicina cinese tramandate oralmente dagli anziani, è così ascesa all’istante ad anti-simbolo globale di una scienza umana consegnata alla speculazione finanziaria, alla corruzione politica e al dominio delle analisi hi-tech”. È una lettura francamente poco condivisibile: non dovremmo dimenticare che l’aspettativa di vita oltre gli ottanta anni, i bambini che non muoiono più di malattie infettive, e non più malati e malnutriti, etc. sono conquiste della medicina occidentale.
La medicina moderna è oggi assai lontana da ciò che gli anziani cinesi tramandavano oralmente. Risponde esclusivamente al rigore scientifico della sperimentazione. I farmaci rappresentano prodotti industriali che devono soddisfare i requisiti posti dalla società per garantirne la salute. Per questa ragione devono essere efficaci su ogni persona e, soprattutto, non devono provocare eventi ostili o esporre a rischi diversi da quelli della patologia in atto. La disponibilità oggi delle conoscenze in grado di riconoscere le caratteristiche genomiche di ciascun paziente rende più efficace il processo di scoperta di nuovi farmaci, di personalizzare la terapia di base e di offrire opzioni terapeutiche prima impensabili. Questo è l’orizzonte della medicina di precisione.
L’artemisina ha dato speranze e salvato dalla malaria milioni di persone, ma il suo potere curativo rischia di dimostrarsi inefficace nella continua lotta per la sopravvivenza tra l’ospite (l’uomo) e il parassita. I parassiti inventano continuamente nuove “armi” per attaccare i propri ospiti che potranno proteggersi soltanto con nuove “strategie difensive” prodotte ad arte dalla medicina di precisione. I parassiti costruiranno sempre nuove “chiavi” e gli ospiti dovranno continuamente cambiare la “serratura”. Già da oggi la scienza si sta impegnando per realizzare l’unica serratura inviolabile: quella del vaccino contro la malaria ottenuto attraverso le tecniche dell’ingegneria genetica.
Rettore Università degli Studi di Roma Tor Vergata
Riferito a Youyou Tu, l’aggettivo “maga” è chiaramente elogiativo: sottolinea la sua straordinaria abilità, le eccezionali qualità nel dominare gli elementi, accezione etimologica. La sua vita di scienziata, in equilibrio tra passato e futuro, è davvero una magia. Che la medicina si sia spesso piegata alla speculazione finanziaria, alla corruzione politica e al dominio (interessato) delle analisi hi-tech è un fatto, non una lettura ideologica: prima lo hanno dimostrato i processi, ora lo affermano anche i governi. I malati ne subiscono quotidianamente le conseguenze.