il manifesto 1.10.15
Dal 16 ottobre la Festa del cinema
Eventi. Presentato il programma della kermesse capitolina che apre con «Truth» di James Vanderbilt con Cate Blanchett e Robert Redford. Nella selezione ufficiale anche «The walk» di Zemeckis e «Junun» di Paul Thomas Anderson
di Giovanna Branca
ROMA L’abbiamo già sentito, ma questa volta — promette Antonio Monda, direttore artistico della Festa del Cinema di Roma — è vero: «Non si tratta più di un Festival ma di una festa e non è solo un dato lessicale. Ogni ospite è già un vincitore perché si celebra il cinema: vogliamo restituire l’essenza della condivisione cinematografica, al buio davanti ad uno schermo luminoso. Tutto il resto sono orpelli: non ci saranno più giurie, riconoscimenti o madrine, solo il premio del pubblico». E anche il tappeto rosso, che pure ci sarà insieme alle star che lo attraverseranno, passa in secondo piano.
«Sono tre le parole chiave — continua Monda — la discontinuità, la varietà di proposte e di provenienza geografica dei film e la qualità». Con la consulenza di Richard Peña, già direttore del New York Film Festival per 10 anni, e un budget di 4 milioni di euro, le novità della Festa romana sono tante. La programmazione, spiega ancora il direttore, «è disegnata su tre fasce»: una è quella delle retrospettive, affidate a Mario Sesti e che verranno inaugurate da quella su Antonio Pietrangeli con la proiezione di Io la conoscevo bene. Poi una sul regista cileno Pablo Larraìn e la terza dedicata alla Pixar.
Inoltre ci saranno gli incontri: «La prima sera — racconta Monda — Joel Coen e Frances McDormand dialogheranno sulla loro esperienza di collaborazione cinematografica in quanto marito e moglie». Tra gli altri, «Renzo Piano parlerà del rapporto tra architettura e cinema mentre Riccardo Muti discuterà quello tra film e musica. William Friedkin e Dario Argento si confronteranno sul cinema di genere, con proiezione di sequenze di Profondo Rosso selezionate dallo stesso Friedkin».
Infine, ci sono i 37 film della selezione ufficiale, poco più della metà dell’anno scorso, tra cui spicca The Walk di Robert Zemeckis e Junun, documentario di Paul Thomas Anderson. O anche il vincitore del Festival di Toronto, The Room di Lenny Abrahamson e The End of Tour, il film di James Ponsoldt su David Foster Wallace. Il film di apertura è Truth, thriller politico di James Vanderbilt con Robert Redford e Cate Blanchett. Gli italiani sono 4, «tutti all’insegna del genere», dice il direttore: Alaska di Claudio Cupellini, l’esordio di Gabriele Mainetti Lo chiamavano Jeeg Robot, la commedia Noi dobbiamo parlare di Sergio Rubini e Registro di classe, documentario di Gianni Amelio.
Paolo Sorrentino incontrerà il pubblico della Festa per parlare dei film della sua vita, e proietterà anche un suo lavoro inedito di 15 minuti. La serata di chiusura si potrà invece vedere La grande bellezza in versione integrale, più lungo di circa 40 minuti.Nella selezione ufficiale anche due serie tv: la seconda stagione di Fargo e la prima di Fauda, lavoro israeliano già adocchiato per un remake americano dalla HBO.